[08/10/2012] News

Il neo-rinascimento nucleare britannico e la grossa grana delle scorie e dei costi

I consorzi stranieri sempre pił prudenti ad investire sul nucleare

Il piano energetico del governo liberal-conservatore britannico per scongiurare una crisi energetica è fatto di un mix di energie rinnovabili come l'eolico e quelle del mare ma soprattutto di un neo-rinascimento nucleare che non si è fermato nemmeno davanti al disastro di Fukushima Daiichi.  Ma questa corsa verso l'atomo sembra incagliarsi nell'eterno problema del nucleare: dove mettere le scorie? Mark Leftly su The Indipendent scrive che anche i politici del Cumbria County Council «si sono raffreddati all'idea di seppellire centinaia di migliaia di tonnellate di scorie nucleari, ma un chilometro sotto i loro piedi. Inizialmente erano tentati dagli enormi benefici economici per 12 miliardi di sterline che porterebbe la ricerca nucleare e lo smaltimento, ma i consiglieri sembrano ora sgomenti per il fatto che le scorie non potrebbero essere considerate sicure per altri 100.000 anni».

Il 2 ottobre il Cumbria County Council ha rinviato al 2013 l'approvazione del programma per testare l'idoneità dei potenziali siti di stoccaggio sotterraneo. Quello che arriva dai bendisposti consiglieri della Cumbruia è l'ultimo colpo per i progetti di un governo che continua a mettere in guardia su un imminente gap energetico imminente. Leftly spiega che «Ofgem ha appena avvertito che la capacità di produzione di energia di riserva sarà esaurita tre anni, rendendo il Regno Unito dipendente dal gas importato. I ministri vogliono risolvere la crisi energetica con un'ondata di nuove centrali nucleari, in particolare in quanto è una fonte di energia pulita che aiuterà il Paese a soddisfare rigorosi obiettivi di emissioni di anidride carbonica». Cosa respinta chiaramente dagli ambientalisti, e che ha fatto calare i consensi dei liberaldemocratici che prima delle elezioni dicevano che il nucleare era troppo costoso e pericoloso.

Ma i tre consorzi che vogliono sostituire le vecchie centrali nucleari britanniche e realizzarne nuove sono preoccupate perché il governo non riesce ad individuare una discarica nucleare e quindi questo potrebbe far saltare il nuovo programma nucleare..

La multinazionale più impegnata nel programma nucleare britannico è la francese Edf che sa già elaborato un "piano B" se la Centrica, della British Gas, dovesse tirarsi fuori dal consorzio nucleare come sembra intenzionata a fare se il governo metterà a punto un bando "nuclear market rate" entro la fine dell'anno.

Il limite di questo bando determinerà se ci sono soldi a sufficienza per favorire il nuovo nucleare rispetto ad energie più convenienti come il gas. I critici sostengono che si tratta essenzialmente di una sovvenzione.

Il primo progetto nucleare è quello da 14 miliardi di sterline di Hinkley Point nel Somerset, che sarebbe la prima nuova centrale nucleare britannica dal 1995. Parlare di britannico è abbastanza azzardato: Edf è in trattative con due colossi energetici cinesi per vendere loro una quota di Hinkley, evitando così un buco economico se Centrica si tirasse fuori.

All'inizio dell'anno i colossi energetici tedeschi Rwe e E.on ha deciso di abbandonare il consorzio Horizon che avrebbe dovuto investire 15 miliardi di sterline in nuove centrali nucleari nel Galles del nord e nel Gloucestershire. Gli ambientalisti avevano creduto ce questa ritirata fosse un successo della loro campagna per convincere il governo che il nucleare è troppo pericoloso e che l'eolico e l'energia solare possono tranquillamente sostituirlo, ma i tedeschi sono stati sostituiti subito da potenziali finanziatori e il governo ha tirato un sospiro di sollievo. Le offerte sarebbero dovute arrivare alla fine di settembre ma all'ultimo momento il consorzio dei cinesi della Guangdong e i francesi di Areva si sono tira

Sarebbero interessate anche le multinazionali giapponesi Hitachi e Toshiba, anche se fino ad ora non hanno presentato nessun offerta.

NuGen che avrebbe, dovuto costruire una nuova centrale nucleare a Sellafield, sembra scomparso nella nebbia e lo stesso governo ammette di non sapere bene cosa stia succedendo. .

La settimana scorsa è stato reso noto un rapporto che rivelava che anche la multinazionale spagnola Iberdrola stava preparando un consorzio per partecipare all'avventura nucleare britannica, ma il gruppo spagnolo ha negato. Ora la lobby nucleare inglese è preoccupatissima perché teme che a questo rifiuto di Iberdrola possa far seguito la rinuncia del suo partner Gdf di Suez che era già coinvolto in alcuni progetti. Leftly su The Indipendent conclude: «E' chiaro come il fango, per questo non sorprende che tutti i dubbi rimangono sulla nuova alba nucleare» 

 

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