[03/10/2012] News

Gestione dell’Area marina protetta delle Egadi, il sindaco di Favignana risponde al senatore D’Aĺ

«Sono solo polemiche pre-elettorali da parte di chi ha dimenticato le promesse fatte alle isole minori»

Il presidente dell'Area marina protetta "Isole Egadi", Lucio Antinoro - che è anche sindaco di Favignana - eletto in una lista civica, risponde duramente e in maniera dettagliata all'interpellanza parlamentare del senatore Pdl Antonio D'Alì, che tra l'altro è presidente della Commissione territorio, ambiente e beni ambientali del Senato, che  avanzava pesanti dubbi sulla gestione della riserva, sui rapporti con Legambiente ed altre associazioni e su appalti e finanziamenti di iniziative.

Antinoro spiega che nella nota evidenzia che «tutti gli atti riferiti ai quesiti dall'interpellanza sono pubblici e sono stati pubblicati, come previsto dalla legge, sull'albo informatico del Comune di Favignana».

Il presidente/sindaco si riferisce alla dettagliatissima nota dell'Amp delle Egadi che confuta punto per punto le accuse ed i sospetti avanzati da D'Alì: «Le convenzioni stipulate tra l'Ente gestore e gli operatori del trasporto di linea e del trasporto passeggeri sono pienamente legittime e previste dal Regolamento dell'Amp; che l'iniziativa di promozione nota come "Giornate del Mare" non è stata realizzata con risorse del Ministero dell'Ambiente; che il Progetto "Ecoinnovazione Sicilia" è realizzato da Enea a valere su un finanziamento nazionale del Ministero della Ricerca, per il quale le Isole Egadi sono state prescelte da Enea per la realizzazione di interventi sperimentali nel campo dello sviluppo sostenibile; che il Comune di Favignana, in qualità di Ente gestore dell'Amp, non ha formalizzato alcun accordo con la società Almond Tree, ma ha stipulato nel 2011 un protocollo d'intesa con Legambiente nazionale e Agci Pesca, finalizzato a promuovere e valorizzare i prodotti della pesca delle Isole Egadi; che il personale esterno è contrattualizzato a tempo determinato e selezionato con procedure di evidenza pubblica, secondo le disposizioni vigenti in materia per gli Enti pubblici e vanno distinti i collaboratori a progetto, i volontari e le società cooperative che svolgono servizi; che il progetto "Vedette del Mare", approvato e finanziato dal Ministero dell'Ambiente, prevede l'erogazione integrale di 120.000 euro a tutti i pescatori residenti coinvolti».

La nota sottolinea che «le medesime richieste erano già state formulate in seno alla Commissione di riserva dell'Amp, e che le medesime risposte erano state già rese e comunicate al Ministero dell'Ambiente dal Presidente della stessa Commissione».Poi Antinoro passa ad un commento più "politico": «L'interrogazione ha posto quesiti risibili,  cui abbiamo risposto in maniera puntuale, evidenziando un rigoroso rispetto di procedure e normative, oltre a mettere in evidenza risultati lusinghieri, direi quasi straordinari, sul fronte della tutela, dei controlli e delle ricadute occupazionali. Questa interpellanza era finalizzata, in realtà, a innescare velenose insinuazioni e sospetti, da parte di chi ha intenzione di scendere in campo per la prossima competizione elettorale. Desta stupore che il Senatore D'Alì, completamente assente dalle Egadi da almeno 4 anni, invece di occuparsi dei temi scottanti della condizione delle Isole minori, come ci aveva promesso, denigri l'opera di questa Amministrazione, che come Ente gestore ha riscosso il plauso del Ministero dell'ambiente, delle associazioni ambientaliste e degli operatori del settore per il rilancio dell'Amp. Da oltre due anni è fermo nei cassetti del Senato il disegno di legge speciale per le isole minori, che in questi anni, complice la crisi, hanno visto peggiorare tutte le criticità strutturali in relazione ai trasporti, alle scuole e alla sanità, nell'impotenza dei sindaci. Al contrario, si fanno polemiche e speculazioni politiche, dimenticandosi che la precedente Amministrazione, appoggiata proprio dal Senatore D'Alì, è stata mandata a casa dalla Regione, con tanto di arresto del segretario comunale, condanne e indagini tuttora in corso, per tacere della meticolosa opera di demolizione dell'Amp che fu condotta in quel periodo».

Antinoro evidenzia: «Noi siamo ripartiti dalle macerie dell'Area marina protetta, abbiamo sanato il bilancio colmando un buco nelle finanze dell'Amp di oltre 2,3 milioni di euro, comprato sedi, riparato mezzi e segnalamenti; realizzato importanti progetti di tutela, consolidato i controlli e la sorveglianza, formato il personale dando lavoro stagionale a 30 giovani laureati del territorio, avviato importanti progetti di ricerca con partner scientifici prestigiosi; abbiamo vinto bandi nazionali e ottenuto dal Ministero dell'Ambiente finanziamenti importanti, in misura maggiore rispetto alle altre Amp, dopo una procedura concorrenziale. E per farlo ci siamo avvalsi, come direttori, di esperti che lavoravano da anni al Ministero dell'ambiente. Oggi siamo al top delle aree marine protette italiane. Ma questo ovviamente non piace ai nostri avversari politici, a cui consiglio di scegliere un altro terreno per il confronto elettorale, perché su questo siamo fortissimi e i fatti parlano chiaro».  

 

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