[01/10/2012] News

Acquacoltura: nuova partnership mondiale per lottare contro la fame

L’Unione europea capofila dell’iniziativa

Oggi alla Fao a Roma è stata lanciata una grande iniziativa internazionale, "Aquaculture for Food Security, Poverty Alleviation and Nutrition" (Afspan) per comprendere meglio il ruolo dell'acquacoltura nella sicurezza alimentare dei Paesi Poveri. Il progetto è finanziato con un milione di euro dall'Unione europea e sarà gestito dalla Fao insieme ad un'alleanza mondiale di 20 organismi che si occupano di sviluppo, governi e università.

La Fao spiega che «l'iniziativa aiuterà il Paesi a basso reddito ed a deficit alimentare di Africa, Asia ed America Latina ad elaborare delle politiche sostenibili per migliorare i mezzi di sussistenza di milioni di poveri».

Il pesce rappresenta a principale fonte di proteine per il 17%  della popolazione mondiale e per circa il 25% di quella dei Paesi a basso reddito con deficit alimentare, inoltre è una importante fonte di acidi grassi omega 3 che contribuiscono allo sviluppo del cuore e del cervello e proteggono dai rischi di malattie cardiovascolari. Già oggi, circa il 50% dei pesci che vengono consumati nel mondo provengono da impianti di acquacoltura che non sempre però, come dimostrano le proteste contro gli allevamenti intensivi di salmone in Cile o la distruzione delle foreste di mangrovie nei Paesi tropicali, non sempre sono ben accolti dalle popolazioni locali.

La stessa Fao afferma: «Benché l'acquacoltura sia considerata come avente un ruolo centrale nella lotta contro la fame, non si conosce esattamente il suo impatto sulla sicurezza alimentare e nutrizionale e sulla riduzione della povertà nei Paesi in via di sviluppo». Ma aggiunge che «tenuto conto delle proiezioni di crescita demografica, delle richieste crescenti di prodotti della pesca e della produzione stabile delle pesche da cattura, l'acquacoltura dovrà essere sviluppata per soddisfare la domanda futura di pesce». 

La nuova partnership rappresenta le regioni del mondo dove l'acquacoltura svolge un grande ruolo e contribuisce a fornire mezzi di sussistenza a milioni di piccoli pescatori e «comprende anche delle istituzioni chiave, dotate di una vasta esperienza nella ricerca, nella messa in opera dei progetti di sviluppo e nella loro diffusione tra l'opinione pubblica».

Il progetto Afspan metterà a punto nuovi metodi per quantificare il contributo dell'acquacoltura attraverso strumenti di valutazione migliori, più sistematici e quantitativi. Elaborerà anche strategie miranti a migliorare l'impatto dell'acquacoltura sulla sicurezza alimentare e nutrizionale e la riduzione della povertà.

Rohana Subasinghe, un esperto di acquacoltura della Fao che coordina Afspan, ha sottolineato che «il progetto lavorerà in stretta collaborazione con le comunità di pescatori e si concentrerà sulla ricerca sul terreno in numerosi Paesi in via di sviluppo, dove l'acquacoltura è un settore portante. Elaborerà strumenti e metodologie miranti ad aiutare i partner ad elaborare delle politiche basate su un miglior contributo dell'acquacoltura alla sicurezza alimentare e nutrizionale».

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