[21/09/2012] News

I lemuri sono in grado di riconoscersi dai grugniti nasali

Uno studio dei ricercatori dell'università di Torino

Tre ricercatori dell'università di Torino, Marco Gamba e Cristina Giacoma (Dipartimento scienze della vita e biologia dei sistemi) e Olivier Friard (Centro interdipartimentale "Molecular systems biology) hanno pubblicato su International Journal of Primatology  lo studio "Vocal Tract Morphology Determines Species-Specific Features in Vocal Signals of Lemurs (Eulemur)" nel quale, per studiare la vocalizzazione non umana, analizzano i richiami di tre specie di lemuri dello stesso genere (lemure fulvo - Eulemur fulvus , lemure macaco - Eulemur macaco , lemure dal ventre rosso - Eulemur rubriventer). E spiegano: «Ci siamo concentrati su tipi di richiami emessi attraverso il naso, senza apparente articolazione». Sulla base di misurazioni anatomiche, i ricercatori italiani hanno modellato il tratto vocale di ogni specie e calcolato le frequenze di risonanza di 2.500 tratti vocali prodotti  in modo casuale, simulando lunghezza e la variazione intraspecifica. I risultati «Mostrato significative differenze specie-specifiche determinato dalla lunghezza del tratto vocale». Gli scienziati torinesi hanno poi analizzato una serie di vocalizzi nasali ("grugniti") registrati da lemuri in cattività della stessa specie e hanno trovato «Delle differenze specie-specifiche nelle chiamate naturali», concludendo che «Questa è la prima evidenza che la morfologia del tratto vocale è rilevante nel generare "filter-related acoustic cues" che potenzialmente forniscono ai ricevitori indizi sulle specie emettitrici».

Si tratta della conferma della teoria "source-filter" che descrive la produzione vocale come un processo in due fasi che coinvolge la generazione di una sorgente sonora, con una propria struttura spettrale, che viene filtrata dalle proprietà di risonanza del tratto vocale. Una teoria applicata con successo dagli anni '90 allo studio dei segnali vocali animali. Ma i ricercatori torinesi vanno oltre ed aprono nuove prospettive.

Per capire come i lemuri producano i loro richiami distintivi, lo studio, ha impiegato tecniche di solito utilizzati per analizzare le voci umane e l'analisi dei modelli informatici ha permesso ai ricercatori di individuare caratteristiche dei suoni nasali diversi emessi delle tre specie di lemuri, che fanno parte dello stesso genere e quindi molto simili tra loro. Le chiamate si distinguono tra loro per la loro "formante" (o frequenza caratteristica), un termine che si applica solitamente alla risonanza del tratto vocale che rende il suono di una voce umana diverso da un altro. Nella voce degli esseri umani sono presenti diverse formanti, dovute alle risonanze del tratto vocale, cioè  la complessa architettura delle cavità oro-rino-faringee. Le posizioni delle formanti sono parzialmente modulabili volontariamente, e questo è esattamente il meccanismo di emissione, e di riconoscimento, delle vocali.

In un'intervista a Bbc Nature, Gamba spiega che «Le formanti sono il determinante acustico di molte distinzioni fonetiche fondamentali dei linguaggi umani. Le formanti svolgono un ruolo chiave nel caratterizzare le voci individuali. Le formanti sono anche caratteristiche fondamentali per riconoscere il sesso di una voce umana».

Lo studio ha trovato che dall'ascolto dei lemuri si potevano cogliere le principali differenze tra i richiami e secondo Gamba «Quello che è molto, molto interessante è che queste differenze permettono il riconoscimento delle specie all'interno dello stesso genere. Come negli esseri umani, la lunghezza delle vie aeree del lemuri è stato un fattore determinante dei cambiamenti nei loro richiami. Ma, almeno per i suoni nasali, è anche estremamente importante la forma del tratto vocale. La modellazione del tratto vocale è purtroppo utilizzata quasi esclusivamente nel campo della ricerca sul linguaggio umano, ma è uno strumento incredibilmente potente». Per questo il team di ricercatori torinesi  spera che la tecnica applicata ai richiami dei tre lemuri venga utilizzata per analizzare in maniera più ampia le vocalizzazioni di molti altri animali. 

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