[18/09/2012] News toscana

La sfida di oggi? Per Corepla è il riciclaggio delle plastiche miste

Quello della dirigente di Corepla Mariagiovanna Vetere è stato probabilmente il primo intervento in rappresentanza dell'industria, nel corso della prima giornata del congresso mondiale sui rifiuti Iswa 2012, in programma a Firenze da ieri fino a mercoledì e che stamani vedrà anche la presenza del ministro dell'ambiente Corrado Clini, che illustrerà la sua strategia per la crescita verde, declinando in particolar modo il punto (dei cinque previsti) dedicato alla valorizzazione dei rifiuti.

Ieri comunque ci ha pensato proprio la rappresentante di Corepla a mettere i puntini sulle i e a disegnare qual è la sfida a cui è chiamata oggi l'Italia: "La nostra sfida è quella di riuscire a riciclare le plastiche eterogenee". Maria Giovanna Vetere, ha spiegato a una vasta platea composta da esperti di rifiuti provenienti da tutto il mondo, che "il motivo per cui esiste il Corepla, Consorzio di riciclo e recupero degli imballaggi in plastica, è quello di trovare un fine vita sostenibile ambientalmente ed economicamente per gli imballaggi che riceviamo. Pet, Hdpe e film vanno a riciclo sicuro, ma per le plastiche miste che sono in costante aumento, e che è la frazione più critica da riciclare, dobbiamo riuscire a maturare tecnologie che ci consentano di aumentare la percentuale di riciclaggio rispetto alla termovalorizzazione".

Attualmente infatti gli Impianti di selezione dei rifiuti post consumo (raccolte differenziate) dividono i polimeri  in base alle loro caratteristiche, tutti quelli che possono essere riciclati vengono presi in carico dal Corepla e venduti ai riciclatori, i residui non riciclabili vanno invece a recupero energetico. Ma questa parte che non è poi così residuale  (Corepla afferma che nel 2011 il 38% delle plastiche sono state destinate a recupero energetico) deve ridursi sempre di più per rispettare i target imposti dall'Europa e per questo vanno incentivate realtà come quella toscana dove grazie a gli investimenti in ricerca e sviluppo da parte della Regione e di Revet si è dimostrato la riciclabilità meccanica delle plastiche eterogenee, tanto che nell'estate 2013 sarà in funzione il nuovo impianto che consentirà appunto di riciclare meccanicamente le plastiche eterogenee che prima erano destinate a recupero energetico.

Maria Giovanna Vetere ha poi ricordato che "per aumentare la nostra capacità di raggiungere obiettivi di riciclaggio e recupero delle plastiche dal primo maggio devono essere inseriti nella raccolta differenziata anche piatti e bicchieri usa e getta, privati di residui di cibo". L'intervento della rappresentante del Corepla è stata anche l'occasione per focalizzare l'attenzione su alcuni imballaggi critici. "Per quanto riguarda le bottiglie in Pla, esse sono particolarmente difficili da individuare con i lettori infrarossi, stiamo quindi cercando tecnologie in grado di separarli dal Pet, anche se una certa soglia di Pla è ben tollerata. Stesso discorso anche per altri imballaggi ‘difficili' come le etichette coprenti e i vassoi neri, che avendo lo stesso colore del nastro trasportatore non vengono letti dagli infrarossi, anche se fortunatamente in Italia imballaggi di questo tipo sono pochi,(mentre per esempio questo è un problema gravissimo in gran Bretagna, ndr)".

Tutti problemi che hanno a che vedere con l'ecodesign, tema al centro di altri dibattiti all'interno di Iswa 2012: del resto anche Conai sta lavorando su questo fronte da una parte con i produttori di imballaggi, per spingerli a cercare soluzioni che siano facilmente riciclabili e dall'altra con i consumatori, provando ad educarli a scegliere confezioni che abbiano minore impatto sull'ambiente.

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