[17/09/2012] News

Le isole del Pacifico, lo Sprep, l'adattamento al cambiamento climatico e le specie invasive

La settimana scorsa si è tenuto il 23esimo meeting annuale del Segretariato del programma ambientale regionale del Pacifico (Sprep - nella foto), a Noumea in Nuova Caledonia.

Sprep è una agenzia regionale che si occupa di ambiente, una specie di super-ministero dell'ambiente comune per tutti gli stati isole e territori del Pacifico. Gli stati isole e territori membri e sostenitori di Sprep sono 22, a cui si aggiungono Australia, Nuova Zelanda, Francia e Usa (Paesi con interessi diretti nel Pacifico). Durante il suddetto meeting è stata accettata la candidatura di un 26esimo membro di Sprep: il Regno Unito.

Sprep è nato 23 anni fa come una "costola", nel ramo ambientale, del Secretariat of pacific community (Spc), l'equivalente della Comunità Europea, con sede a Noumea in Nuova Caledonia. All'inizio solo un programma ambientale di Spc, Sprep è gradualmente cresciuto fino a diventare autonomo con una propria sede indipendente, ad Apia, nelle Samoa.

Grazie al suo ultimo direttore generale, David Sheppard, Sprep è cresciuto in importanza ed autorevolezza mentre il suo budget negli ultimi due anni è più che raddoppiato raggiungendo i 19 milioni all'anno. Anche il suo staff, benché in larga parte temporaneo, è in continua crescita.

Sprep si occupa sia di policy in campo ambientale che di realizzazione di progetti sul campo - un grande "progettificio" che attualmente processa e realizza più di cento progetti. Le aree tematiche di questi progetti rispecchiano le 4 divisioni operative di Sprep: cambiamento climatico, biodiversità ed ecosistemi, monitoraggio e governance, inquinamento e gestione dei rifiuti.

Durante il meeting annuale, il direttore generale di Sprep ed il suo staff professionale riportano ai delegati dei 26 paesi membri su quanto è stato realizzato durante i 12 mesi precedenti e si pianifica il lavoro per i 12 mesi successivi.

Il meeting della scorsa settimana ha dato grande enfasi al tema ed ai progetti sull'adattamento al cambiamento climatico (le isole e gli atolli del Pacifico sono e saranno i primi a sperimentare gli effetti più severi di questo processo), la lotta alle specie invasive e la conservazione della biodiversità, il riciclaggio dei rifiuti e lo sviluppo sostenibile.

Di questi temi meritano una particolare menzione le specie invasive, in quanto questo è un tema poco noto a livello continentale ed italiano. Le specie aliene invasive sono quelle specie che approdano in zone al di fuori della loro distribuzione naturale, quasi sempre grazie all'opera dell'uomo (sia consapevole che inconsapevole) ed in seguito a questo prolificano in maniera incontrollata causando danni economici (danni all'agricoltura, alle infrastrutture, alla pesca etc.), danni alla salute, alla cultura e nutrizione locali, ed all'ambiente generale. In Italia le specie invasive più conosciute sono le nutrie, i cinghiali ungheresi (immessi irresponsabilmente dai cacciatori varie decadi fa) e lo scoiattolo grigio.

L'Iucn da vari anni ha stabilito che la diffusione delle specie invasive è la causa n. 1 di estinzioni di specie selvatiche nelle isole, a livello globale - e la causa n. 2 a livello continentale, dopo la distruzione degli habitat naturali. Il Pacifico nel corso della scorsa decade è diventata la regione leader mondiale sul fronte della lotta alle specie invasive, soprattutto grazie allo stanziamento di fondi da parte di Australia, Nuova Zelanda e Stati Uniti (che hanno mantenuto dalla scorsa guerra mondiale forti interessi strategico-militari nella zona della Micronesia).  

Sprep è da sempre in prima linea nella lotta alle specie invasive. In questi mesi sta decollando un progetto regionale sulle specie invasive che coinvolge 10 Stati isole e Territori del Pacifico, finanziato dal Global environmental facility (Gef) delle Nazioni Unite.

*coordinatore progetti dal Global Environmental Facility (Gef ) specie invasive e biodiversità insulare per il Pacifico

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