[11/09/2012] News

E se Obama vincesse grazie al cambiamento climatico?

Gli swing States molto sensibili alle tematiche ambientali. Gli indipendenti sul global warming la pensano come i democratici

Il cambiamento climatico potrebbe essere l'asso nella manica per la rielezione di Barack Obama a presidente Usa che potrebbe tirar fuori in campagna elettorale un tema che potrebbe dominare la discussione mettendo in forte difficoltà il suo sfidante r4epubblicano Mitt Romney.

Rmney si è probabilmente pentito di aver preso in giro Obama alla Convention repubblicana di Tampa proprio per il suo impegno contro il global warming e Obama . .

A Tampa, Mitt Romney ha gettato il guanto di sfida a Barack , fino ad allora criticato a sinistra e dagli ambientalisti proprio per non aver mantenuto le promesse sul cambiamento climatico, si è trovato ad essere nuovamente un campione dell'ambiente e dell'aria pulita davanti ai repubblicani egemonizzati dall'ecoscetticismo.

Secondo gli analisti politici Usa proprio la riaffermazione solenne del bisogno di continuare a lottare contro le emissioni di gas serra e il global warming potrebbe aver segnato la svolta della campagna elettorale Usa e messo i repubblicani davanti alla necessità di giustificare come mai si sono opposti ad ogni tentativo di ridurre le emissioni inquinanti.

Ora Obama e il suo staff starebbero pensando a quando e come scaraventare la questione climatica nel dibattito, passando dalla porta che Romney ha imprudentemente aperto.  La cosa potrebbe creare seri danni al Partito dell'Elefante nei cosiddetti swing States, gli Stati in bilico che decideranno chi sarà il nuovo presidente Usa, in particolare tra gli elettori indipendenti in Ohio, Iowa, molto sensibili ai temi climatici e delle energie rinnovabili.

Obama aveva già tastato il terreno ad aprile in un'intervista a "Rolling Stone":  «E' stato facile per l'altra parte versare milioni di dollari in una campagna di sfatare la scienza del cambiamento climatico. Ho il sospetto che nel corso dei prossimi sei mesi, il cambiamento climatico sarà un dibattito che entrerà a far parte della campagna elettorale e sarò molto chiaro nell'esprimere la mia convinzione che dobbiamo prendere ulteriori misure per affrontare i cambiamenti climatici in modo serio».

Obama ora sembra convinto che una battaglia di alto profilo su clima e posti di lavoro verdi potrà dare una bella mazzata a Romney ed alla credibilità del suo programma che punta su petrolio, carbone e nucleare. A confortare questa sua opinione ci sono i risultati di un sondaggio delle università George Mason, Yale e Stanford: il 72% degli americani pensa che il global warming dovrebbe avere una priorità molto elevata (12%), alta (28%), o media (32% per il presidente e il Congresso . Tra gli elettori registrati, l'84% dei democratici, il 68% degli indipendenti e il 52% dei repubblicani ha detto il global warming dovrebbe essere una priorità.

Secondo Edward Maibach, direttore del Center for climate change communication della George Mason University della Virginia, «I nostri sondaggi dimostrano che negli Stati indecisi i candidati democratici che prendono posizioni pro azioni climatiche si trovano ad essere vincitori nel voto. I voti in più verranno dagli indipendenti».

Romney, che sondaggi alla mano sta temperando le sue invettive contro politica climatica, aborto e riforma sanitaria, sembra pronta una tagliola: se si dice favorevole a politiche anti global warming guadagnerà voti tra gli indipendenti ma si alienerà quelli della destra antiambientalista repubblicana.

Gli indipendenti hanno infatti sulla lotta al global warming opinioni simili a quelle dei democratici, soprattutto dopo la siccità che ha devastato gran parte degli Usa, e la grande maggioranza sostiene lo sviluppo delle energie rinnovabili come un modo per ridurre le emissioni di gas serra e combattere il cambiamento climatico.

E' su questo che ha puntato Obama nei suoi recenti discorsi nello Iowa, dove le pale eoliche sono un grande business, ricordando che Romney si oppone agli incentivi fiscali all'eolico, e in tre interventi nelle università, davanti a giovani e scienziati molto sensibili ai temi del cambiamento climatico.

Donne, giovani, intellettuali potrebbero essere la base popolare dell'offensiva politica di Obama contro Romney e l'ecoscetticismo repubblicano che sembra minoritario nel Paese.

Anche agli ambientalisti più critici e disillusi a quel punto non resterà che appoggiare Obama e i liberal delusi troveranno almeno un altro tema che scalda il loro cuore contro l'oscurantismo repubblicano che, con  il complottismo. l'integralismo antiscientifico  e l'antiambientalismo, rischia di azzoppare il suo candidato.

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