[06/09/2012] News toscana

“Gran Prato”: al debutto ufficiale il pane a filiera corta

Dal prossimo sabato 8 settembre i cittadini pratesi (e non) potranno gustare un nuovo prodotto agroalimentare di qualità tutto "made in Prato". Si tratta del pane denominato "Gran Prato", prodotto da filiera corta, frutto dell'accordo tra produttori di grano, mugnai e fornai che hanno reso possibile la messa in pratica del progetto.

L'iniziativa nasce grazie a una sinergia tra l'associazione Parco agricolo di Prato, la Provincia, il Comune di Montemurlo, Cia, Coldiretti e Confartigianato, e vede in primo piano la professionalità unita alla voglia di sperimentare di agricoltori, gestori di molini, fornai. Si tratta delle aziende agricole di Marcello e Marco Boretti, Raugei, Paolo Colzi, Rossi, Menicacci, Marcello Ceri e dei molini Bardazzi e Mugnaioni.

«Sostenere e mantenere sul territorio pratese un'attività agricola efficiente sul piano economico ed orientata a raggiungere requisiti di qualità ambientale e produttiva è l'obiettivo del progetto, che si coniuga alla rilevanza delle aree a seminativo nel territorio della piana pratese che superano i 4000 ettari» ha sottolineato l'assessore all'Agricoltura della provincia Stefano Arrighini.

La filiera corta locale delle produzioni cerealicole, in particolare del pane, nasce per incontrare la crescente domanda di qualità alimentare e per rendere meno esposte le aziende alle fluttuazioni speculative dei mercati globali. «Il progetto si fonda su un accordo di filiera, che individua requisiti produttivi fondamentali ed irrinunciabili. Anzitutto il grano utilizzato per la produzione di pane e farina deve provenire dal territorio provinciale pratese e la produzione deve rispettare un disciplinare definito (con la consulenza di esperti del comitato tecnico scientifico dell'associazione) sulla base di buone pratiche agronomiche rispettose di requisiti ambientali, riducendo al minimo apporti chimici e orientandosi anche a pratiche biologiche - hanno spiegato gli ideatori del progetto - Macinatura e trasformazione devono rispettare anch'esse requisiti qualitativi finalizzati a mantenere le caratteristiche del grano originario, in particolare tramite l'impiego di lieviti madre e lievitazione naturale.

Il prezzo al consumo deve essere in grado di raggiungere un equilibrio fra adeguata remunerazione dei partecipanti alla filiera, requisiti qualitativi del prodotto e adeguatezza del prezzo medesimo per i consumatori». Inizialmente si parte con una produzione di circa 600 kg alla settimana e il "Gran Prato" (le bozze, da un chilo e da mezzo chilo) sarà in vendita nei seguenti esercizi: a Prato al panificio Fogacci (via Pistoiese 29), al panificio Cocciardi (via Strozzi 157) e al panificio Guasti (via Donizetti 199). A Montemurlo al panificio Montagni (via Bagnolo di Sopra 45) e al Forno Matti per il pane (via Montalese 325). Ancora a Prato le bozze si potranno acquistare anche a Cortaggio (via Bologna 66) e al mercato della filiera corta il 1° e 3° sabato del mese nella piazza del Mercato nuovo presso gli stand del forno Cocciardi e dell'azienda agricola Paolo Colzi. 

«E' un segnale forte della volontà di creare nuove opportunità e occasioni di lavoro e occupazione, superando con idee e azioni le difficoltà del momento - ha dichiarato il presidente di Confartigianato Luca Giusti - C'è poi la valorizzazione di un prodotto locale di alta qualità e l'ennesima testimonianza di ciò che si può realizzare quando aggregazione e sinergia smettono di essere solo slogan e diventano strategia concreta degli imprenditori».

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