[05/09/2012] News toscana

Bidoni tossici di Gorgona, consegnate oltre 4.000 firme della petizione “Toglieteli subito”

Cosimi: «Ne mancano ancora una settantina, una ventina sono stati individuati»

Il sindaco di Livorno Alessandro Cosimi (nella foto) oggi ha ricevuto in Comune Marco Solimano, presidente dell'Arci di Livorno, e  Francesco Gazzetti, giornalista di "Granducato", che gli hanno consegnato le oltre 4000 firme, di cittadini livornesi e non, raccolte sotto la petizione "Toglieteli subito". La petizione chiede la totale rimozione dei bidoni tossici caduti il 17 dicembre 2011 nel mare in tempesta dall'eurocargo "Venezia" della Grimaldi Line. Cosimi ha definito le firme un «ulteriore stimolo per recuperare tutti i bidoni ancora mare».

La petizione era molto stringata ma sostanziosa: «Il 17 dicembre 2011 dall'Eurocargo Venezia caddero nel mare in tempesta, al largo della Gorgona, 198 bidoni contenenti sostanze chimiche tossiche. 
Al momento sono stati individuati 95 bidoni che, fortunatamente, verranno ripescati in questi giorni e che si aggiungeranno a quello già recuperato da alcuni pescatori. Ma la vicenda non si può chiudere qua!
Quale sarà la sorte degli altri 102 bidoni che si trovano ancora in fondo al mare? Chi ne continuerà le ricerche? Chi li individuerà e, soprattutto, chi li recupererà in tempi brevi? Queste sono alcune delle domande che ci hanno spinto a lanciare una raccolta di firme che vuol unire le livornesi ed i livornesi in una semplice quanto perentoria richiesta: Togliete quei bidoni!».

Il sindaco labronico ha sottolineato che oggi la situazione è cambiata: «Ne mancano ancora una settantina,  una ventina sono stati individuati e verranno recuperati, ma bisogna tirarne su il massimo numero possibile»:

Cosimi ha ripercorso le tappe dell'incidente e del recupero dei bidoni ed ha detto che «questa vicenda ha visto all'inizio con una serie di incomprensioni tra noi e la Capitaneria, forse per una certa burocratizzazione dei rapporti. Ma, subito dopo, l'azione del Comune, insieme alla Regione Toscana e alla Provincia,  si è fatta incalzante, fino ad ottenere l'impiego di unità della Marina Militare per il ritrovamento dei fusti. Accolgo queste firme come un ulteriore stimolo a non smettere di occuparci del problema, insieme alle altre Istituzioni locali e nazionali, spingendo lo Stato a surrogare chi, fino a questo momento, non ha fatto completamente il suo dovere, cioè l'armatore della motonave, e a fargli pagare, alla fine, il costo del recupero dei bidoni».

 

Torna all'archivio