[05/09/2012] News

I mammiferi alieni invadono l’Europa: i preoccupanti dati di una ricerca tutta italiana

Gatti, capre, cinghiali, capre, castori scoiattoli e visoni alla conquista del nostro continente

Mammiferi alieni, introdotti dall'uomo per la caccia, l'allevamento o per errore, hanno invaso l'Europa. Cinghiali, procioni, toporagni e castori sono più numerosi e diffusi di quanto pensassimo. E' quanto emerge dallo studio "Alien mammals in Europe: updated numbers and trends, and assessment of the effects on biodiversity" pubblicato da  Integrative Zoology: 71 specie di mammiferi hanno invaso l'Europa fin dal Neolitico, mentre altre  30 specie hanno esteso con successo il proprio areale in tutto il continente.

L'importante lavoro è tutto italiano, ed è dovuto a 4 nostri ricercatori: Piero Genovesi e Lucilla Carnevali, dell'Istituto per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), ed Anna Alonzi e Riccardo calera, dell'Invasive species specialist group  della Species survival commission dell'International union for conservation of nature, (Iucn/Ssc/Issg) con sede a Valby, Danimarca. I quattro scienziati italiani sottolineano che «questo studio fornisce un quadro aggiornato delle invasioni di mammiferi in Europa, sulla base di un'analisi dettagliata delle informazioni relative alle introduzioni che si sono verificate  dal Neolitico ai tempi recenti. La valutazione, preso in considerazione  tutte le informazioni sulle introduzioni di specie, le  estinzioni conosciute di specie e le campagne di eradicazione di successo, ha ricostruito il trend  dello stabilimento mammiferi alieni  nella regione». 

I ricercatori dell'Ispra e dell' Iucn/Ssc/Issg spiegano che «attraverso un'analisi comparativa dei dati relativi all'introduzione  con le informazioni sull'impatto dei mammiferi alieni sulle specie autoctone e minacciate d'Europa, il presente studio fornisce anche una valutazione oggettiva dell'impatto globale delle introduzioni di mammiferi sulla biodiversità in Europa, comprese le informazioni sui meccanismi di impatto. I risultati di questa valutazione confermano il costante aumento delle invasioni di mammiferi in Europa, senza alcuna indicazione di una riduzione del tasso di introduzione». Lo studio conferma anche «il grave impatto dei mammiferi alieni che minacciano direttamente un numero significativo di specie autoctone, tra cui molte specie altamente minacciate».

I risultati di questa ricerca italiana potrebbero aiutare a capire quali siano le specie che hanno bisogno di interventi prioritari, come previsto dalle convenzioni e dagli obblighi internazionali. La ricerca fa seguito ad un precedente studio sulle specie di mammiferi che hanno invaso l'Europa dopo il 1500, dopo la scoperta dell'America, ed evidenzia che almeno 58 delle specie introdotte «ledono direttamente la salute umana o l'ambiente».

I ricercatori hanno ampliato il periodo di studio per tenere conto delle specie che hanno invaso il nostro continente dal 2007 - la fine del periodo indagato dallo  studio precedente - e prima del 1500, risalendo fino al neolitico, focalizzando l'attenzione soprattutto sulle specie aliene "outsider" che ora minacciano la biodiversità autoctona.

La ricerca ha trovato almeno 740 episodi di introduzione di specie aliene in Europa e per 635 di questi i ricercatori hanno potuto stabilire anche la data di introduzione. Il cinghiale è stato introdotto in Sicilia nel Neolitico, mentre gli esseri umani hanno introdotto un piccolo toporagno, la crocidura rossiccia, a Cipro in Sardegna e nelle Baleari tra il 9000 e l'8000 avanti Cristo.

Secondo lo studio, «i dati mostrano un drammatico aumento del tasso di invasione dall'inizio del XX secolo, che è ancora in corso». Le immissioni più recenti di specie aliene in Europa risultano quella el 2009, quando un gruppo di scoiattoli rossi americani e riuscita a fuggire, probabilmente da una struttura commerciale di allevamento di animali da compagnia. Nel  2010 i castori canadesi sono state introdotti in Belgio e il Lussemburgo, nello stesso anno i procioni hanno raggiunto la Svezia e poi sono stati rilasciati illegalmente in Irlanda nel 2011. Anche le isole non sono immuni, anzi, sono fra i territori più colpiti: la Gran Bretagna è stata invasa da 18 specie di mammiferi alieni; 21 specie esotiche si sono stabilite in Sardegna e 19 in Corsica.

Secondo lo studio tra i più dannosi invasori vanno annoverati i gatti domestici rinselvatichiti, le capre e visoni americani. I gatti ed i visoni entrano in competizione per il cibo con le specie autoctone e sono veri e propri sterminatori di uccelli, rettili e piccoli mammiferi; le capre rinselvatichite pascolano e calpestano invece su ecosistemi delicatissimi, danneggiandoli gravemente.

Ad incrementare le introduzioni è soprattutto la domanda di animali esotici, ma alcune specie, come il cinghiale e la lepre europea, sono state introdotte o reintrodotte solo per la caccia. I quattro scienziati italiani dicono che «il costante aumento delle reintroduzioni di mammiferi e l'alto tasso di successo nel loro stabilimento sollevano serie preoccupazioni». I mammiferi alieni minacciano gravemente il futuro di un numero significativo di specie autoctone, tra le quali alcune ad alto rischio di estinzione. Ma la minaccia delle specie invasive viene anche dall'interno del continente: «38 specie già registrate in almeno una località europea hanno continuato a invaderne un'altra, con 30 specie che si sono stabilite nel novo sito». Inoltre, «9 dei 26 mammiferi alieni più dannosi erano già di origine europea, ma hanno colonizzato nuove regioni».

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