[04/09/2012] News toscana

Cia Toscana chiede lo stato di calamità. Con la siccità perdite agricole fino all’80%:

In vista dell'incontro di domani tra l'assessore regionale all'Agricoltura Gianni Salvadori e il ministro Catania, che avrà per tema l'emergenza siccità che ha colpito la nostra regione e soprattutto le conseguenze sull'agricoltura, la Cia Toscana ha elaborato un dettagliato report (che ha fornito all'assessore) sulla situazione delle singole colture.

In estrema sintesi, quella che è ancora in corso è un'estate shock per l'agricoltura toscana, con cali di produzione medi del 30%. Le responsabilità sono da attribuire al prolungato periodo di assenza di precipitazioni, unite a temperature eccezionalmente alte. Nel dettaglio, per il pomodoro da industria (di cui è in corso la raccolta), si stanno registrando cali di produzione dal 25 al 30% rispetto ai quantitativi attesi in fase di semina. Così come si registrano perdite di prodotto, perché non conferito alle industrie, a causa della qualità scadente.

«La minore qualità incide anche sul prezzo di liquidazione del prodotto - spiegano da Cia Toscana - in quanto viene pagato sulla base di prestabiliti parametri qualitativi e, dai primi dati disponibili, si può affermare che, oltre alla conferma della contrazione media delle rese, sono in discussione a ribasso, i termini contrattuali relativi ai prezzi di liquidazione».

Per gli ortofrutticoli freschi, la perdita della produzione oscilla dal 20 all'80% a secondo delle specie coltivate e di quelle che hanno minore esigenze di irrigazione, mentre si registrano forti carenze qualitative su tutte le produzioni, con ripercussioni sulla commercializzazione e soprattutto sui prezzi di vendita. Ancora più disastrosa la situazione per i cereali: «in alcuni territori tradizionalmente dediti alla produzione di mais è perfino in dubbio che venga fatta la raccolta in quanto la produzione è praticamente inesistente. Altre produzioni cerealicole (es. girasole) sono nella stessa condizione: perdita di produzione stimabile dal 60 all'80%» dichiarano da Cia Toscana.

Pere l'olivicoltura, in molte zone c'è ormai la certezza della perdita di produzione fino anche al 50% perché si è verificata la caduta massiva delle olive, mentre per la restante parte c'è l'incertezza dell'andamento del clima delle prossime settimane, mentre per la viticoltura, a vendemmia è in corso, «è già riscontrabile una perdita di prodotto dal 20 al 30%, con l'aggravante dei requisiti qualitativi delle uve che daranno luogo probabilmente ad un vino con dei tassi alcometrici eccessivi».

Per la  zootecnia e le foraggere il danno è più difficile da stimare spiegano dalla Cia, tuttavia è certa la perdita di produzione del latte sia bovino che ovino a causa della mancanza di foraggio fresco di stagione in quanto  è andato perso il secondo taglio. Gli allevatori sono stati costretti ad alimentare gli animali con i mangimi (che oltretutto a causa di ciò sono anche aumentati di prezzo), per cui le aziende hanno avuto un aumento di costi a fronte di un risultato produttivo inferiore sia per il latte che per la carne. Si è inoltre registrata la difficoltà per l'abbeveramento degli animali, a causa della mancanza di acqua,  a cui si è dovuto sopperire con sistemi di emergenza che però hanno avuto un costo ulteriore per le aziende.  Infine per il florovivaismo, sono state registrate perdite di prodotto e qualità scadente, nonché aumenti dei costi di produzione per l'irrigazione. Inoltre, sempre a causa delle alte temperature, sono saltate le programmazioni delle produzioni, ovvero la messa a dimora dei bulbi e talee per le produzioni autunnali e invernali.

«Occorre rilevare l'aumento dei costi che molte aziende hanno dovuto sopportare nel tentativo di salvare le produzioni attraverso lavorazioni e interventi particolari non previsti, nonché i tentativi di irrigazione di soccorso laddove è stato possibile - ha sottolineato Alessandro Del Carlo, di Cia Toscana - Pertanto le imprese toscane si aspettano il riconoscimento dello stato di calamità da parte del ministro con l'attivazione di misure adeguate, e relative risorse, per sostenere le imprese in questa fase delicata di aumento dei costi, oscillazione dei prezzi dei prodotti agricoli con conseguente contrazione dei redditi».

 

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