[03/09/2012] News toscana

Pisa, variante al Ptc: favorire le rinnovabili e ottenere il minor consumo di territorio

Le modifiche hanno anche la finalità generale della tutela del paesaggio

La provincia di Pisa ha avviato l'iter per l'adozione della variante al Ptc (Piano territoriale di coordinamento) relativa alle aree rurali con l'obiettivo di definire in maniera più specifica le problematiche concernenti le esigenze del settore e la tutela della sua funzione primaria, ovvero quella della produzione di beni alimentari. L'intervento ha anche la finalità generale della tutela del paesaggio, con la prospettiva specifica di precisare e descrivere meglio il patrimonio del territorio rurale, al quale viene riconosciuto un valore di esistenza e un valore d'uso in quanto risorsa.

«A cinque anni dall'approvazione del Ptc gli approfondimenti compiuti sulle dinamiche in atto, ma soprattutto il mutato contesto socio-economico del mondo agricolo, hanno portato alla determinazione di configurare una variante al Ptc relativa al territorio rurale» ha spiegato l'assessore provinciale alla programmazione territoriale Giacomo Sanavio. Il Consiglio provinciale ha dato avvio al procedimento nel giugno 2011 e ora è in corso la fase di concertazione preliminare all'adozione della stessa variante. L'assessore ha poi illustrato i temi affrontati dalla variante: «Tra essi, la revisione normativa della multifunzionalità, in particolare per le cantine, dovuta alle mutate esigenze produttive e di mercato; la revisione dei parametri per l'esercizio delle attività zootecniche in funzione della completa applicazione delle disposizioni sul benessere animale; la necessità di preservare il paesaggio rurale e le aree produttive agricole al fine di garantire la produzione di cibo; le problematiche relative allo spandimento dei fanghi in agricoltura; ulteriori meccanismi di incentivo o disincentivo per la promozione di una corretta gestione del territorio rurale; una nuova disciplina per la realizzazione di annessi, di manufatti precari e di serre».

Per quanto attiene le installazioni per lo sfruttamento di fonti energetiche rinnovabili in zona agricola, Sanavio ha precisato: «il Ptc provinciale prevedrà, nell'ambito delle proprie competenze, di individuare ulteriori elementi di cautela negli strumenti urbanistici comunali per favorire le rinnovabili stesse quali aspetto della multifunzionalità dell'azienda (in ordine all'auspicabile raggiungimento dell'autosufficienza energetica), e per ottenere il minor consumo possibile di territorio, favorendo prioritariamente il riutilizzo delle aree degradate da attività antropiche».

Per la localizzazione particolare riguardo sarà dato alle zone agricole caratterizzate da produzioni agroalimentari di qualità o di speciale pregio rispetto al contesto paesaggistico-culturale, individuando per ciascun territorio l'opportuna fonte rinnovabile. «Questo  al fine di conciliare le politiche di tutela e valorizzazione del paesaggio con lo sviluppo delle energie rinnovabili, in coerenza con lo spirito della Legge Regionale 11/2011» ha concluso Sanavio.

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