[27/08/2012] News toscana

Incendio a Marina di Grosseto: Legambiente chiede un nuovo regolamento per la pineta

Al via l'iniziativa “adotta anche tu un pino” per garantire il futuro alla pineta litoranea

Secondo Legambiente «la pineta di Marina di Grosseto rappresenta un patrimonio storico culturale e affettivo sul quale è fondamentale intervenire da subito. Oltre al ripristino dell'area, occorre poter lavorare su una futura fruizione controllata con apposite aree attrezzate per i visitatori. Serviranno anche vie d'accesso per permettere l'entrata e l'uscita ai mezzi di soccorso in caso di necessità e un sistema antincendio ben strutturato». Ma secondo il Cigno Verde grossetano i lavori per il ripristino della pineta non sono solo questi.

Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente, sottolinea che «la pineta litoranea non ha solo un valore naturalistico ma è anche un patrimonio storico e affettivo per la comunità maremmana, che occorre con coraggio e impegno ripristinare al più presto. La priorità adesso è una forte manutenzione dell'intera area che va prima bonificata e poi ripiantumata sia con nuovi pini sia con le piante del sottobosco dando continuità al valore storico che ha per il territorio e rendendola ancora una volta fruibile ai cittadini. Allo stesso tempo è importante lavorare anche sulle apposite vie e aree attrezzate per la fruibilità della pineta stessa e per la conservazione della biodiversità. Serve, come già sta avvenendo, una gara di solidarietà per ripristinare in mondo efficace ciò che è stato distrutto e per rendere questo vero e proprio polmone verde ancora più importante dal punto di vista botanico e naturalistico senza tralasciare tutti gli accorgimenti per un'azione preventiva (vie di accesso, aree frangifuoco, sistemi per il monitoraggio e l'avvistamento di incendi, punti attrezzati per l'intervento dei soccorsi).

Per questo Legambiente insieme alla Banca della Maremma ha aperto un conto corrente per la ricostituire la pineta originaria. I fondi raccolti verranno utilizzati proprio per l'acquisto di pini e per gli interventi necessari a raggiungere questo scopo mettendoli a disposizione del comune di Grosseto e delle autorità competenti in materia, dopo la predisposizione di un progetto specifico e articolato che preveda le priorità d'intervento e il cronoprogramma delle azioni da realizzare. Per donare il conto corrente è il numero 400000, intestato a Legambiente per la ricostruzione della pineta di Marina. L'Iban è: IT 28 U 08636 14302 000000400000. Legambiente chiede a cittadini, associazioni, scolaresche e istituzioni di adottare un pino o una porzione di pineta per garantire futuro agli ettari di pineta bruciata. Nel corso del prossimo anno scolastico l'associazione del Cigno realizzerà una campagna apposita con visite guidate, laboratori didattici e percorsi educativi per far toccare in prima persona agli studenti della provincia l'importanza storica, culturale e naturalistica della pineta costiera. Gli studenti verrano coinvolti in una campagna di sensibilizzazione per prendersi cura della fascia pinetata e di un ecosistema oltremodo importante sia per l'abbattimento della CO2 che per il mantenimento di specie botaniche di grande valore».

Il Cigno Verde conferma la sua forte opposizione a qualsiasi tentativo di cementificazione dell'area (che non sarebbe possibile per le leggi e la pianificazione urbanistica esistente) e chiede «l'adozione di un regolamento specifico che preveda la possibilità di interventi conservativi, di ripristino e di gestione dell'intera area pinetata da parte del Comune di Grosseto e delle autorità competenti. L'obiettivo è quello di trasformare l'area pinetata e la duna costiera in un immenso polmone verde fruibile, vero e proprio scrigno di biodiversità, ma al tempo stesso assicurare una corretta gestione, controllo e intervento in caso di necessità. Partire da un fatto così grave come l'incendio che ha distrutto decine di ettari per rilanciare e ricostruire meglio di prima in un'ottica moderna e innovativa che dia spazio al valore naturalistico e al potenziale sia affettivo che turistico dell'area».

 

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