[21/08/2012] News toscana

Sin, la Regione vuole più competenze per "sbloccare" le bonifiche

Bramerini: «Stiamo lavorando perché venga rafforzato il ruolo della Regione nell'esercizio delle funzioni amministrative»

Ripensare i Sin, rendere più semplice, ma senza sconti, l'intervento dei privati, trasferire alcune funzioni dai ministeri alla Regione. E' questa, in estrema sintesi, la strategia della Regione Toscana per "sbloccare" le bonifiche nei 6 Siti di interesse nazionale e favorire il recupero di queste aree. «Stiamo lavorando perché nei Sin, i Siti di Interesse Nazionale da bonificare, venga rafforzato il ruolo della Regione nell'esercizio delle funzioni amministrative. In questo modo si potrebbe contribuire a rendere più agili e snelle le procedure per arrivare all'approvazione dei progetti di bonifica», ha dichiarato l'assessore all'ambiente e all'energia Anna Rita Bramerini alla luce delle notizie che in questi giorni anche in Toscana hanno puntato i riflettori sulle bonifiche.

«A fine luglio - continua l'assessore - abbiamo chiesto e ottenuto un incontro con il Ministero dell'Ambiente sui tre Sin più rilevanti, Massa Carrara, Livorno e Piombino. Stiamo dunque operando per avere accordi di programma che prevedano procedure semplificate per autorizzare gli interventi di bonifica in considerazione anche delle richieste e delle indicazioni segnalate dai sindaci dei Comuni interessati.

L'esperienza maturata ci dice che il vero problema è far partecipare i privati alle bonifiche. Nei tre siti più importanti della nostra regione sono previsti piani di reindustrializzazione e reinserimento di nuove aziende. Non possiamo più permetterci di ritardare ancora sia l'attività di bonifica, sia quella di reindustrializzazione. Sarebbe perciò fondamentale che il Governo desse nuovo impulso a quanto già previsto nel Decreto legislativo 152/2006 ed in particolare all'art. 252 bis, che prevede appunto un nuovo tipo di accordo di programma partecipato, una disciplina speciale che coniughi bonifica, riutilizzo industriale e nuovi insediamenti ecosostenibili.

In quest'ottica - conclude Anna Rita Bramerini - il trasferimento di funzioni amministrative alle Regioni affiancato da un intervento economico dello Stato, anche sotto forma di sgravi fiscali per le imprese che applicano tecnologie innovative di bonifica e di reinserimento, potrebbe essere risolutivo per accelerare il recupero di queste aree».

In Toscana esistono 5 Siti di Interesse Nazionale (Sin) di cui i più importanti sono tre, Massa Carrara, Piombino e Livorno. Gli altri sono Orbetello e le Strillaie. Per quanto riguarda i primi due siti, sono stati siglati gli accordi tra Ministero, Regione ed Enti locali (accordi che oggi la Regione chiede di aggiornare) che definiscono le procedure di bonifica dei suoli e delle rispettive falde acquifere, sono in fase di definizione i numerosi progetti di intervento e alcuni di questi sono stati avviati. Nel caso di Livorno è in fase di definizione l'accordo che dovrebbe consentire l'avvio di tali procedure. Nel complesso, per i cinque siti di interesse nazionale la Regione ha attivato, tra il 2007 e il 2011, circa 10 milioni di euro assegnati dal Ministero dell'Ambiente, ma sta anocra aspettando l'erogazione della quota più consistente di risorse.

La Regione fa inoltre sapere che esistono poi numerosi siti di interesse regionale per i quali, sempre tra il 2007 e il 2011, sono state attivate risorse per circa 36 milioni di euro (oltre 7 milioni di euro l'anno). In questo caso gli interventi sono stati nella quasi totalità avviati e in gran parte conclusi.

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