[17/08/2012] News

Cogliati Dezza scrive ai ministri Corrado Clini, Corrado Passera e Paola Severino.

«Siamo insieme ai lavoratori per un'industria diversa»

«Saremo in piazza oggi insieme a tanti cittadini tarantini in occasione della vostra venuta a Taranto perché siamo fortemente preoccupati che all'emergenza sanitaria e ambientale si aggiungano il dramma occupazionale e il contrasto tra il Governo e la Magistratura tarantina: quest'ultimo - in particolare - ci sembra davvero un brutto segnale rispetto all'urgenza di porre mano concretamente a radicali interventi di bonifica e di ammodernamento dello stabilimento siderurgico di Taranto. 

Al Ministro Clini oggi ribadiamo nuovamente la richiesta di modifica della composizione della commissione Ipcc a partire dal suo Presidente. In un contesto in cui l'Ilva operava quasi come una repubblica indipendente, la magistratura tarantina non da oggi ne ha perseguito i reati contro l'ambiente e l'ha più volte condannata senza che alcun Governo sentisse il bisogno di intervenire per porre termine alla reiterazione dei reati stessi né per affrontare i problemi di un'area che da oltre 20 anni è stata dichiarata ad alto rischio ambientale. Non ha alcun senso evocare un conflitto di attribuzioni come più volte fatto dall'azienda.

Al Ministro Passera, che in questi giorni ha accusato magistrati e ambientalisti di non volere una politica industriale per il nostro paese, diciamo che occorre un profondo cambio di passo per dotare il nostro paese di una innovativa politica industriale che assuma i principi della green economy e che sappia coglierne le opportunità economiche e occupazionali. Una politica che metta seriamente mano alle indispensabili bonifiche e ad un radicale ammodernamento degli impianti, costruiti in un'epoca in cui politiche industriali dal respiro corto hanno puntato su lavoro e sviluppo senza alcuna attenzione per la tutela della salute e dell'ambiente: il Mezzogiorno ha già pagato a caro prezzo questa politica.

Al Ministro Severino vogliamo evidenziare come non sia questo il tempo dei ricorsi alla Consulta, perché il Governo deve invece dedicare tutte le sue energie a definire e imporre all'Ilva I passi da realizzare in modo da dare certezza, nello spirito di quanto disposto dalla magistratura, degli interventi e dei tempi necessari affinché l'Ilva riduca drasticamente il carico inquinante dei propri impianti.

Siamo consapevoli dell'enorme contributo che la città di Taranto dà al sistema industriale nazionale e siamo profondamente preoccupati delle possibili ripercussioni sui lavoratori di un blocco sia pure temporaneo di alcuni impianti. Ma se si vuole davvero uscire in modo positivo da questa drammatica crisi non si può affrontarla con strumenti prepotenti verso le comunità locali e con un approccio proprio di una cultura industriale novecentesca. Lo sforzo di conciliare salute e lavoro, deve uscire dalla demagogia e diventare concretezza, mettendo in campo anche tutte le misure necessarie a sostegno dei lavoratori».

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