[13/08/2012] News

Proteggere le aree wilderness d’Europa. La Commissione Ue prepara le linee guida

Il documento in corso di elaborazione individua le qualità che caratterizzano un'area wilderness:

Dopo che il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione sulle "Aree wilderness in Europa", la Commissione europea sta preparando un nuovo documento guida sul modo migliore per garantire la conservazione di queste aree di particolare pregio nell'ambito della Rete Natura 2000.

La Commissione dice che il documento guida individua le qualità che caratterizzano un'area wilderness: grado di naturalità, assenza di disturbo, mancanza di sviluppo e dimensioni dell'area ed offre una definizione operativa del termine "aree wilderness' in un contesto europeo. Un'area wilderness è un'area governata da processi naturali, si compone di habitat e pecie autoctoni ed è abbastanza vasta per il funzionamento ecologico dei processi naturali e la formazione di strutture naturali. E' intatta, e sembra essere influenzata principalmente dalle forze della natura. Non è sviluppata, senza insediamenti, strade o disturbi visivi».

Nelle persone Il termine "wilderness" solitamente evoca l'immagine delle immense distese gelate o acquitrinose della tundra artica russa o le foreste pluviali dell'amazzonia pullulanti di vita. In pochi pensano che nella vecchia e densamente abitata Europa ci siano luoghi dove la natura sia intatta e relativamente incontaminata dalle attività antropiche. Ma ci sono ambienti come il Delta del Danubio o la Foresta di Bialowieza che rappresentano ancora l'Europa selvaggia, dove l'uomo è ancora ospite. Ma ci sono altre aree in Europa che sono ancora abbastanza naturali.

Secondo recenti studi, circa 80 tipi di habitat, 59 specie di uccelli e altre 72 specie di importanza comunitaria sono strettamente dipendenti dalle aree wilderness per la loro conservazione, comprese specie con esigenze ecologiche molto specializzate, come coleotteri saproxilici o picchi e civette. Le aree wilderness sono vitali per la sopravvivenza di grandi carnivori come orsi, lupi e linci, che hanno bisogno di vaste aree lontane dal disturbo antropico, anche se non sempre vivono in aree wilderness. Tra gli  habitat più comunemente associati alle aree wilderness ci sono: lande boreali, torbiere alte, dune di sabbia, foreste della taiga, praterie calcaree e boschi ripariali di latifoglie lungo i fiumi. Circa il 13% della Rete Natura 2000 contiene caratteristiche wilderness ed i più alti valori di naturalità si trovano nelle Regioni Boreale e Alpina, ma sono presenti anche nella Regione Mediterranea.

La Risoluzione del Parlamento europeo ha richiamato l'attenzione «sul ruolo vitale che svolgono le aree wilderness nell'arrestare la perdita di  biodiversità» e per dare un maggior riconoscimento a queste aree ha invitato la Commissione a «Sviluppare specifiche linee guida per gli Stati membri sulle migliori modalità per garantire la loro conservazione nel contesto della Rete Natura 2000».

L'intenzione non è quella di chiedere una nuova politica Ue sul tema, ma di rafforzare il valore delle aree wilderness nel raggiungimento degli obiettivi delle direttive Habitat e Uccelli e della più ampia strategia Ue  per la biodiversità 2020.

Natura 2000 News spiega che «il documento guida avrà quattro obiettivi specifici: chiarire la rilevanza delle direttive Uccelli e Habitat per le aree wilderness, considerando le diverse caratteristiche di naturalità in Europa; indirizzare la gestione delle aree wilderness all'interno di Natura 2000, dove l'obiettivo di gestione è quello di preservare o ripristinare lo stato di naturalità; • presentare le nostre attuali conoscenze sui vantaggi di un tale obiettivo, sia in termini di contributo al raggiungimento all'interno dell'Ue di uno stato di conservazione favorevole delle specie e degli habitat protetti, sia in considerazione dei numerosi e preziosi servizi ecosistemici che forniscono; presentare esempi di buone pratiche di gestione delle aree wilderness in diverse regioni dell'Ue».

Gran parte delle residue aree wilderness europee sono gestite attraverso il "non-intervento", con il ritiro dei terreni dalla produzione per favorire la natura e consentire che i processi naturali di svolgano senza impedimenti da parte dell'uomo. «Ma non è lo stesso del "non fare nulla" - sottolinea Natura 2000 News - Resta importante mantenere i contatti con le parti interessate e le comunità locali al fine di ottenere la loro accettazione e il loro sostegno per realizzare un'area wilderness nel loro territorio. A seconda dello stato di conservazione delle specie e degli habitat presenti, in alcune aree potrebbe anche essere necessario un accurato ripristino, al fine di "ri-naturalizzarle", prima di poter introdurre un regime di non-intervento».

L'analisi di diversi casi studio di diverse aree dell'Unione europea ha evidenziato per le aree wilderness alcune misure di gestione particolarmente rilevanti che saranno incluse nel prossimo documento: usare la zonizzazione al fine di combinare la protezione delle zone wilderness, delle aree semi-naturali e delle attività

ricreative sostenibili; garantire la connettività ecologica con le aree adiacenti per favorire i movimenti migratori delle specie; ripristinare gli habitat degradati o modificati; assicurare/stabilire una gestione senza intervento dopo un disturbo naturale; reintrodurre e/o eradicare certe specie; prevenire gli incendi boschivi attraverso la promozione della composizione originale degli habitat forestali; promuovere servizi educativi e di interpretazione per i visitatori, le scuole e le comunità locali; ridurre al minimo l'intervento umano illegale e indesiderato attraverso l'applicazione della legge e fornire un servizio di sorveglianza per le zone di stretta protezione; attuare il monitoraggio e fornire opportunità per le attività di ricerca.

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