[10/08/2012] News

Elefanti: domenica si celebra la loro giornata mondiale, ma in Camerun è in corso una strage

A denunciare il "massacro" è il Wwf, che il 12 agosto farà vedere un video dalle immagini delle uccisioni

Domenica si celebra la giornata mondiale degli elefanti ma purtroppo l'occasione servirà a fare il punto sulle reiterate stragi che sono in corso in particolare nei Paesi africani più che a celebrare successi per la lotta al bracconaggio. In particolare in Camerun nei primi tre mesi del 2012  sono stati ucciso più di 300 esemplari all'interno del Bouba N'Djida National Park (greenreport ne ha parlato lo scorso marzo e i numeri forniti dalla direzione del Parco erano già allora superiori ndr).

A denunciare il "massacro" è il Wwf, che il 12 agosto farà vedere un video dalle immagini piuttosto cruente. «Il Camerun, si è mosso per rafforzare la sicurezza nelle aree protette e ha messo a punto un piano per reclutare 2.500 nuovi rangers nei prossimi cinque anni- hanno informato dal Wwf- Nonostante gli sforzi, la caccia di frodo degli elefanti in Africa ha raggiunto livelli record, e gli elefanti delle  foreste dell'Africa centrale sono stati i più colpiti. Decine di migliaia di esemplari vengono barbaramente uccisi ogni anno per l'avorio delle loro zanne, che vengono per lo più trafficate nei mercati asiatici».

La lotta tra i rangers del parco e i bracconieri, che in realtà sono milizie armate fino ai denti che trovano nel commercio dell'avorio è un mezzo per arricchirsi e estendere il loro operato criminale anche ad altri settori (traffico armi), è impari. Solo attraverso accordi internazionali è possibile limitare il fenomeno. «Uccisioni così numerose di elefanti come quelle registrate in Camerun possono accadere quasi ovunque nei paesi del centro Africa- ha evidenziato Massimiliano Rocco, responsabile del Programma specie del Wwf Italia (in effetti in precedenza gli elefanti sono stati sterminati in Ciad e nella Repubblica Centrafricana ndr) Per questo chiediamo ai governi dell'Africa Centrale di porre fine al bracconaggio e al commercio illegale di avorio e ai crimini contro la fauna selvatica».

Bloccare la destinazione dell'avorio verso la via asiatica attraverso accordi sinergici tra gli stati e mandare segnali inequivocabili contro il bracconaggio e il commercio illegale, come quello inviato dal Gabon qualche settimana fa quando il presidente Ali Bongo Ondimba, insieme a Wwf e Traffic, ha appiccato le fiamme alla riserva di avorio illegale detenuto dal governo, possono essere utili per limitare il fenomeno anche se per estinguerlo, purtroppo, occorrerà ancora tempo .

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