[31/07/2012] News

Edilizia in crisi, per l'Ue se ne esce sfruttando le potenzialitą degli edifici a basso consumo

La Commissione europea ha presentato oggi una strategia mirata a potenziarne il ruolo di punta degli edifici a basso consumo «Nella creazione di posti di lavoro nel contesto di una crescita durevole dell'economia» e sottolinea che «Gli edifici a basso consumo energetico, grazie ai quali si potrebbero contenere i costi e ridurre le emissioni di CO2, non sono ancora molto diffusi nonostante i loro indubbi vantaggi economici e ambientali».

In una nota la Commissione sottolinea che «Quello delle costruzioni è un settore fondamentale per l'economia europea: esso genera quasi il 10% del Pil dell'Ue e 20 milioni di posti di lavoro, per lo più in micro e piccole imprese. La competitività nel settore può influire in modo significativo sullo sviluppo dell'intera economia: il rendimento energetico degli edifici e l'uso efficiente delle risorse nella fabbricazione, nel trasporto e nell'impiego di prodotti per la costruzione di edifici e infrastrutture hanno un forte impatto sulla qualità della vita dei cittadini europei. La competitività delle imprese di costruzioni è dunque un tema importante non solo per la crescita e l'occupazione in generale, ma anche per la sostenibilità del settore».

Tra gli elementi principali della strategia Ue figura «La creazione di condizioni favorevoli agli investimenti, soprattutto nel campo del rinnovo e della manutenzione degli edifici, ad esempio incoraggiando il ricorso al pacchetto di prestiti della Banca europea per gli investimenti (Bei), dotato di 120 miliardi di euro, nel quadro del Patto per la crescita e l'occupazione siglato nel giugno scorso».

Nell'Ue a 27, la crisi economico-finanziaria ha portato, tra il gennaio 2008 e l'aprile del 2012, ad un calo del 17% delle commesse nell'edilizia e nelle infrastrutture. La Commissione Ue evidenzia che «Lo scoppio della bolla immobiliare ha continuato a ridurre in misura significativa l'attività del settore, causando disoccupazione; la contrazione dei mercati creditizi e la tendenza ai ritardi nei pagamenti comprime ulteriormente la solvibilità delle imprese di costruzione; il settore è costantemente alla ricerca di manodopera qualificata; gli edifici a consumo energetico quasi nullo (Nearly Zero Energy Buildings - Nzeb), introdotti con la rifusione della direttiva sul rendimento energetico nell'edilizia, rappresentano una sfida notevole per il settore delle costruzioni; le iniziative per migliorare l'efficienza energetica e integrare le energie rinnovabili progrediscono lentamente, soprattutto nel campo della ristrutturazione degli edifici esistenti.

Inoltre anche la situazione dei mercati internazionali è critica per gli operatori europei: «In altri Paesi, nei quali le norme sociali e ambientali sono meno rigorose, la concorrenza pone dei problemi. Gli operatori non Ue beneficiano tra l'altro di aiuti di Stato, come avviene in Cina, che ostacolano l'accesso degli operatori Ue a tali mercati».

Per questo la nuova strategia punta anche ad «Incentivare l'innovazione e a migliorare le qualifiche della manodopera per promuovere la mobilità, a migliorare l'efficienza delle risorse grazie al riconoscimento reciproco nell'UE di tecniche di costruzione sostenibili, a dotare le imprese edili di codici di buona pratica di progettazione standardizzati in modo da poter lavorare anche in altri Stati membri e a rafforzare la posizione delle imprese europee sul mercato mondiale, in modo che promuovano buone prestazioni e stimolino standard di costruzione sostenibili anche nei paesi terzi».
IL commissario europeo per l'Industria e l'imprenditoria, Antonio Tajani, ha detto: «In questo momento di grave crisi economica e sociale gli edifici a basso consumo di energia rappresentano investimenti redditizi sia per la società che per gli investitori privati. Il settore edilizio dovrebbe considerarli un'opportunità per innovare e attirare nuovi talenti. Le tecnologie moderne offrono grandi potenzialità, non solo per le abitazioni di nuova costruzione ma anche per ristrutturare milioni di edifici esistenti, migliorandone l'efficienza energetica e attuando gli obiettivi della strategia Ue 2020. Non lasciamoci sfuggire questa opportunità. Il settore delle costruzioni può diventare un motore della crescita sostenibile».

La Commissione europea organizzerà una conferenza ad alto livello, cui parteciperanno Stati membri e rappresentanti del settore, «Per esaminare l'attuazione della strategia e formulare raccomandazioni su possibili azioni correttive o nuove iniziative. Parallelamente, vari gruppi di lavoro discuteranno diversi approcci all'attuazione di iniziative specifiche e valuteranno i probabili effetti delle iniziative in corso a livello nazionale e settoriale su tali iniziative, individuando le possibili sinergie».

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