[30/07/2012] News

Una campagna mediatica europea contro la caccia illegale agli uccelli migratori

Un progetto Life+ finanziato dalla Commissione europea per ridurre il fenomeno della caccia illegale

Un progetto Life+ finanziato dalla Commissione europea, incentrato sulla comunicazione, punta a ridurre il fenomeno della caccia illegale ai migratori in Italia, Grecia e Spagna, e al contempo a conservare la biodiversità. Il progetto "Rifugi sicuri per gli uccelli selvatici", che inizierà da agosto 2012 e si protrarrà fino a gennaio 2016, vede come capofila la Lipu-BirdLife Italia e sarà attuato in aree "critiche" di alcune regioni del Sud Europa dove le attività di caccia illegale ai migratori è particolarmente intensa: quella del Sulcis in Sardegna (Italia), alcune aree di Catalogna, Valencia e Aragona (Spagna) e le isole ioniche in Grecia. Oltre alla Lipu, sono coinvolti gli omologhi partner di BirdLife dei paesi interessati, che sono la Società ornitologica greca (Hos) e la Società ornitologica spagnola (Seo), insieme all'agenzia di comunicazione JWT, centrale nel progetto Ue, e il monastero Strofadia e San Dioniso di Zacinto. Secondo le stime Lipu nella zona del Sulcis in Sardegna sono almeno 300mila gli uccelli uccisi in maniera illegale e 18mila le trappole rimosse dall'organizzazione in collaborazione con i carabinieri, ogni anno.

«La nostra non vuole essere una campagna punitiva - ha dichiarato Elena D'Andrea, direttore generale Lipu-BirdLife Italia - ma insieme ai nostri colleghi greci e spagnoli cercheremo di aumentare la consapevolezza delle comunità locali sul fatto che l'uccisione di specie protette è fuorilegge, anche dando informazioni sulle ricadute del problema sulla biodiversità». La campagna a difesa degli uccelli migratori, importanti per la dispersione dei semi o per il controllo delle popolazioni di insetti, cambierà a seconda della località e del tipo di caccia fuorilegge, che nel Sulcis prende di mira soprattutto il tordo bottaccio in autunno, mentre in primavera nelle isole ioniche si spara alle tortore selvatiche e in alcune regioni spagnole si catturano tordi e altre specie con un metodo locale ("parany") che prevede l'utilizzo di alti alberi intrecciati con pali cui sono attaccati bastoni impregnati di colla o di vischio.  Per quanto riguarda gli obiettivi specifici di ogni singolo Paese, l'Italia deve ridurre del 30% il numero di trappole attive nell'area del Sulcis, equivalente ad oltre 12mila uccelli salvati. Per centrare l'obiettivo la campagna di comunicazione prevede di contattare: 2.500.000 di persone con spot radio, di cui 40mila in Sardegna; 2 milioni di giovani tramite 2 programmi per ragazzi e 3 milioni di persone tramite almeno quattro programmi dedicati all'ambiente; oltre 4 milioni di lettori di articoli su quotidiani e riviste nazionali, oltre 800mila lettori in Sardegna attraverso articoli su almeno tre quotidiani locali; oltre 30mila utenti di Facebook under 18 tramite una pagina ad hoc; 500 utenti al giorno tramite il sito internet del progetto. «Il nostro obiettivo è anche quello di promuovere un cambiamento socio-culturale nelle giovani generazioni, oltre a rafforzare i rapporti con le forze dell'ordine, per metterle in rete fra loro e aumentare le conoscenze sulle specie e la loro protezione» ha concluso D'Andrea.

Per quanto riguarda la Grecia l'obiettivo finale non è quantificabile mentre i greci da raggiungere con la campagna di comunicazione saranno: un milione e mezzo, tramite articoli e pubblicità su riviste e quotidiani; un milione tramite la diffusione di uno spot web; oltre mezzo milione tramite le pagine web del progetto sul sito internet della Società ornitologica greca; oltre 20mila attraverso un bollettino radiofonico mensile; più di cinquemila persone tramite una newsletter trimestrale; oltre duemila persone attraverso social network; 20mila persone tramite materiale stampato. Per la Spagna l'obiettivo è un calo fra il 10% e il 30% delle trappole 'parany', per salvare circa 1 milione e 350mila uccelli. I cittadini spagnoli da "contattare" saranno: due milioni tramite articoli in quotidiani e riviste locali e nazionali; più di 100mila al mese tramite le pagine web del progetto; oltre 14mila tramite una newsletter mensile.

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