[24/07/2012] News toscana

Province alla “canna del gas”, cittadini senza servizi e la sostenibilità rimane un sogno

rovince soppresse da subito. Se non di fatto, almeno per l'erogazione dei servizi che offrivano al cittadino. Questa è in sintesi l'analisi dell'Upi (Unione province italiane) sul  decreto legge 95 del 6 luglio, più noto come "Spending review".

Le amministrazioni provinciali, a partire già dal prossimo settembre, prevedono che sarà difficile erogare servizi ai cittadini come quelli per la scuola o per il trasporto pubblico locale. Questo settore in particolare, uscito già falcidiato dagli interventi del governo Berlusconi rischia il blocco nonostante che la Regione abbia provato a mettere delle toppe. La mobilità sostenibile continua ad essere argomento centrale di molti convegni ma nei fatti si taglia il trasporto pubblico non si riesce a costruire un'infrastruttura di sistema (vedi il caso della tramvia a Firenze), e il materiale esistente, vista la carenza di risorse, non viene adeguatamente rinnovato in modo da rendere il settore più competitivo.

«Questa non è una revisione della spesa, è un taglio al cuore dei territori, un rastrellamento su Regioni, Comuni ma soprattutto sulle Province con una ripartizione del tutto sproporzionata, dal momento che alle istituzioni locali è stato imposto di tagliare, sull'anno 2012, 3 miliardi e 200mila euro su un totale di 4 miliardi e 390mila euro - ha dichiarato l'assessore al Bilancio della provincia di Firenze Tiziano Lepri intervenuto nel convegno organizzato da Upi  e dalla stessa provincia, sul tema - La scure dei tagli ricadrà inevitabilmente sui servizi ai cittadini e andrà quindi a creare un disagio nella quotidianità di ognuno».

Stesse preoccupazioni da parte di Andrea Pieroni, presidente della provincia di Pisa e di Upi Toscana: «Se non nel 2012, sicuramente nel 2013 le province toscane rischieranno un default finanziario, prima ancora delle manovre di accorpamento o della riduzione dal lato amministrativo. Ben 52 milioni di euro saranno sottratti alle province Toscane nella ‘carne viva' dei servizi. Scuola, trasporto pubblico locale, politiche del lavoro e della formazione: queste sono competenze che non possono essere frazionate e sminuzzate ai comuni anch'essi in grave difficoltà finanziaria. In questo modo si mettono a rischio le fondamenta su cui si basa la nostra società, perché proprio in un momento di crisi del Paese si va a tagliare nei punti da cui dovremmo ripartire. Sono a repentaglio le scuole superiori e la possibilità dei cittadini di muoversi con mezzi pubblici».

In effetti se si taglia con la "benda agli occhi",  in modo lineare, senza guardare dove i soldi pubblici sono stati impiegati bene e dove sono invece in atto diseconomie, più che di sviluppo sostenibile del sistema paese verso modelli nord europei, il rischio è di rimanere in situazioni economiche sul precipizio del default come quelle delle vicine Grecia e Spagna, in cui le differenze sociali si accentuano e dove pochi sono in grado di sollevare la testa. 

 

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