[24/07/2012] News

Partenza con gli incentivi dimezzati per l'auto elettrica...

Con un emendamento al decreto sviluppo, si prevede lo stanziamento di incentivi per lo sviluppo del settore delle auto elettriche. 70 milioni di euro l'anno, per tre anni (2012-2014) che saranno utilizzati per incentivare l'acquisto dei veicoli, oltre a creare uno sviluppo delle infrastrutture necessarie al loro utilizzo, a partire dalla diffusione dei punti per la ricarica. Lo stanziamento è stato però dimezzato rispetto al previsto (inizialmente previsto a 140 milioni di euro l'anno), e manca traccia di una visione della mobilità sostenibile nel suo insieme.  Non c'è neppure un progetto compiuto per un'auto più sostenibile, con un'industria attenta ad un più efficiente utilizzo dei flussi di materia ed energia, partendo da un loro contenimento e dall'utilizzo sia di materia rinnovabile (nella costruzione del mezzo) sia di energia rinnovabile (come fonte per l'approvvigionamento del veicolo). Una situazione che invece, nel caso in futuro si preveda la possibilità di introdurre nuovi incentivi, dovrebbe essere presa in serissima considerazione come uno dei fronti più interessanti della green economy "made in italy"

Daniele Invernizzi, socio fondatore di eCarsNow! Italia, offre per greenreport.it il suo punto di vista sugli ultimi sviluppi:

«Il decreto sugli incentivi è una continua fonte di tribolazioni nel mondo degli elettrici e degli aspiranti tali. Tassello importante per la diffusione della mobilita sostenibile e coltello a doppio manico, in grado di fermare letteralmente un settore economico quando viene promesso e sospeso per così tanto tempo.

Del dimezzamento degli incentivi si sapeva da tempo, lo stesso movimento Svolta Elettrica ha presentato un emendamento "collaborativo" con lo scopo di rappresentare esigenze e potenzialità di questo nascente comparto.

Se verranno approvati l'emendamento 17.019 ed il successivo 17.025 che troviamo nei Resoconti delle Giunte e Commissioni della Camera dei Deputati che si è riunita giovedì 19 luglio, poco sarà stato fatto per i veicoli retrofit, ovvero auto con motore a scoppio convertite in efficienti auto elettriche, ma pare che qualcosa si muova sul fronte di semplificazione burocratica nell'omologare le auto retrofit.

E' sbagliato definire gli incentivi "per le auto elettriche", in quanto sono stati talmente stravolti da favorire principalmente veicoli a bassa emissione, ovvero sempre veicoli con motore a scoppio. Inoltre si costringe il cliente medio dell'auto elettrica a rottamare la sua vettura a benzina o diesel, auto che probabilmente potrebbe usare per le gite fuoriporta, ovvero in quelle situazioni in cui l'autonomia dell'auto elettrica non è perfetta come nell'uso cittadino.

Nei prossimi giorni questa legge "rimpastata" dovrebbe essere discussa e approvata.

Il retrofit è un'ottima pratica ambientale ed economica, che ha pochissimi difetti. Questo perché recupera un parco circolante composto da miliardi di tonnellate di metallo ancora in discrete condizioni, migliaia di tonnellate di plastiche e prodotti affini derivati dal petrolio, centinaia di tonnellate di vetro e componenti elettroniche.

In un momento economico come il nostro, la trasformazione delle auto investe officine in crisi economica, aziende, istituzioni senza creare una nuova industria ma sfruttando quanto abbiamo, in un'ottica di industria diffusa! Omologare auto retrofit in Italia significa creare un indotto enorme, rivitalizzando il parco circolante, emettendo meno Co2, usando meno energia, facendo rimanere in Italia milioni di euro, reinventando una categoria professionale».

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