[23/07/2012] News

Ilva verso l'accordo di programma: tavolo di confronto tra ministeri e azienda

Per Legambiente Puglia il percorso principale da seguire è quello di una rivisitazione dell'autorizzazione

Il ministro dell'Ambiente Corrado Clini, il sottosegretario allo Sviluppo economico Claudio De Vincenti e il capo di gabinetto del ministro Fabrizio Barca, Alfonso Celotto, hanno incontrato l'amministratore delegato dell'Ilva Bruno Ferrante, in vista della firma del protocollo d'intesa per il risanamento ambientale e il rilancio produttivo dell'area di Taranto. L'accordo dovrebbe essere sottoscritto il prossimo 26 luglio tra i ministeri dell'Ambiente, dello Sviluppo economico e della Coesione territoriale, la Regione Puglia, la provincia e il comune di Taranto.

A conclusione dell'incontro, è stato concordato di avviare nei prossimi giorni un gruppo di lavoro tra i ministeri e Ilva per analizzare le problematiche relative alle procedure di autorizzazione ambientale e di bonifica dei suoli oggetto di contenziosi, al fine di individuare un percorso condiviso per proseguire le iniziative già adottate da Ilva per la riqualificazione ambientale dello stabilimento di Taranto. Nello stesso tempo, i ministeri e Ilva valuteranno le condizioni per la migliore utilizzazione delle risorse finanziarie disponibili nell'ambito del programma di riqualificazione industriale dell'intera area di Taranto, coerentemente con quanto previsto nel decreto legge Sviluppo.

Su quanto emerso dall'incontro greenreport ha chiesto un commento a Legambiente Puglia. «Il percorso principale da seguire è quello di una rivisitazione dell'Autorizzazione integrata ambientale che è l'unica che può fornire vere garanzie- ha dichiarato Leo Corvace del direttivo regionale di Legambiente Puglia che da tempo segue la vicenda Ilva- Se questo tavolo serve per ottenere dall'Ilva, in tempi brevi, impegni per la riduzione dell'inquinamento va bene, basta che non sia il solito espediente per guadagnare tempo. Per essere credibile però l'azienda deve dare anche segnali concreti, ad esempio ritirare il ricorso al Tar contro la riapertura dell'Aia. Ci pare una contraddizione stare al tavolo di confronto e tenere aperto il ricorso».

L'esponente di Legambiente ha poi avanzato una richiesta direttamente al ministro: «E' necessario apportare modifiche all'Aia perché nel testo licenziato dall'ex ministro Prestigiacomo, il parere istruttorio e il Piano di monitoraggio prevedono prescrizioni difformi. Su questa incongruenza ha ricorso Ilva e in merito c'è una sentenza del Tar di Lecce che ha affossato le prescrizioni. La conseguenza è che attualmente ci sono parti della produzione senza piano di monitoraggio e controllo ambientale» ha concluso Corvace.

 

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