[20/07/2012] News

Il giallo del furto di e-mail ancora irrisolto. Un complotto degli eco scettici?

I sospetti della polizia britannica su russi e sauditi

A due anni e mezzo dall'imbarazzante furto di centinaia di messaggi di posta elettronica dal Climate research centre (Cru) dell'università britannica dell'East Anglia, gesto che dato il via al cosiddetto "climategate" il cui obiettivo eyra quello di mettere in dubbio la solidità scientifica degli studi sul cambiamento climatico, le indagini sono terminate senza che nessun colpevole sia stato trovato.

La polizia britannica ha quindi messo fine all'inchiesta sul clamoroso caso di hackeraggio che portò alla rivelazione di scambi di e-mail private tra ricercatori Università del Cru alla vigilia dell'importantissimo summit climatic. Unfccc di Copenaghen del 2009, un furto che, utilizzando e-mail ben scelte, permise di dire agli eco scettici che gli scienziati si accordavano per  manipolare i dati sul global warming. Quella fuga ben indirizzata di notizie permise ad alcune delegazioni di far praticamente fallire il vertice di Copenhagen. 

Già nel 2010 venne fuori che probabilmente dietro questo furto di e-mail ci fosse un'agenzia di intelligence straniera  e, annunciando la fine delle indagini, la stessa polizia di Norfolk ha ribadito che tutta l'operazione è stato «un attacco sofisticato e ben orchestrato», ma ha aggiunto di non  essere in grado di identificare chi ci fosse dietro l'intrusione nei computer degli scienziati del Cru. 

Il detective chief superintendent Julian Gregory ha detto a "The Indipendent" che «la natura complessa di questa indagine significa che non abbiamo una prospettiva realistica di identificare l'autore o gli autori e di avviare un procedimento penale entro i limiti di tempo imposti dalla legge».

Parole che confermano i sospetti della prima ora: un sofisticato atto di hackeraggio politico organizzato dai servizi segreti russi o pagato con i petrodollari  dell''Arabia Saudita (o entrambe le cose) due Paesi che a Copenhagen si distinsero nella sorda opposizione ad un accordi più impegnativo ed obbligatori e che sono sospettati di aver diffuso le e-mail "compromettenti" prima e durante il vertice.

Il 22 novembre 2009, e-mail e documentazione ottenuti illegalmente dai computer del Cru vennero pubblicati su internet scatenando il "climategate" sul quale si buttarono  a pesce tutti i siti ed i blog eco scettici (e politici come i  senatori del centro.destra italiano) subito forniti delle e-mail più imbarazzanti. La feroce polemica dette il via ad una serie di inchieste e revisioni dei documenti che hanno confermato la validità delle ricerche, ma anche fatto emergere alcune trascuratezze e sbagli di calcoli che non compromettono però le previsioni e la sostanza dei rapporti Ipcc.

 

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