[16/07/2012] News toscana

La crisi economica europea si legge anche nei dati dei flussi turistici della provincia di Firenze

Tiene il turismo in provincia di Firenze trainato dal brand della città capoluogo che come altre città d'arte del nostro paese, continua a rappresentare un'attrattiva per i turisti in particolare per gli stranieri. Ciò nonostante rispetto al 2011, anno caratterizzato da una forte crescita sia degli arrivi (+222 mila unità pari al +5,2%) sia delle presenze (+949 mila pernottamenti pari al +8,3%) sul territorio provinciale grazie esclusivamente alla domanda straniera, i primi sei mesi dell'anno evidenziano una lieve diminuzione dei flussi turistici.

I dati parlano di un calo di un -1,3% di pernottamenti (pari a -73 mila presenze) rispetto ai primi 6 mesi del 2011, per un calo maggiore dei flussi nazionali. In sostanziale stabilità (+0,2%) il numero degli arrivi, +5 mila unità di turisti giunti sul nostro territorio. Questo in estrema sintesi quanto emerge dalle analisi del Centro studi turistici (Cst), che ha presentato il report alla presenza dell'assessore al Turismo della provincia di Firenze, Giacomo Billi.

Ancora una volta sono i clienti stranieri quelli che tengono in piedi il settore con ottimi risultati su alcuni mercati dei paesi Bric, (Brasile, Russia, India e Cina), ma ancora molto positivi i dati relativi al mercato americano e giapponese con il mercato tedesco in crescita. In calo i flussi provenienti dalla Francia, dalla Spagna e dal Canada.

Dove l'economia va meglio o ci sono segnali di ripresa si impiegano risorse anche per andare in vacanza, dove la crisi si fa sentire più forte, ci si preoccupa giustamente di mettere insieme il pranzo con la cena. La Cina poi è un caso a parte: dal paese del Dragone è stata registrata un'impennata di arrivi anche se il Pil è in caduta libera (rimaniamo comunque ad un +7% circa). Una conferma di questa chiave di lettura arriva ancora da un altro dato: il settore alberghiero registra complessivamente un calo abbastanza contenuto (-1,2%), con risultati positivi negli alberghi a 4-5 stelle e nelle aziende agrituristiche, mentre in calo sono invece le basse categorie alberghiere (1-2 stelle), i campeggi e villaggi turistici.

Chi aveva disponibilità, nonostante la crisi economica in atto da tempo, continua ad averne mentre è il ceto medio che sta pagando il prezzo più salato della situazione di incertezza che sta vivendo in particolare in Europa. «Malgrado la contingenza a livello nazionale ed internazionale non sia favorevole - ha dichiarato l'assessore provinciale Billi - noi riusciamo a registrare una tendenza pressoché positiva già nei primi sei mesi di quest'anno e ci auspichiamo che possa proseguire nel periodo estivo».

Per quanto riguarda i dati in uscita forniti qualche giorno fa dall'ufficio di statistica del comune di Firenze viene confermato come la crisi pesi sulle vacanze dei fiorentini: il 47,5% ha intenzione di andare in vacanza, contro il 53,7% del 2011.

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