[16/07/2012] News

I parchi non figurano ancora nell'agenda politico - istituzionale

Regioni, comuni, province sono tutti sul piede di guerra minacciando anche rotture ai sempre più difficili tavoli di confronto con il governo se non si cambierà musica per evitare con la ‘macelleria sociale' anche quella istituzionale.
Basta leggere qualche titolo di giornale per capire quanto a rischio e grave sia la situazione.
Dentro questa rischiosa partita ci stanno naturalmente -e non nei titoli di coda - anche le travagliatissime questioni ambientali.

Sono fresche di stampa le dichiarazioni ‘ufficiali' del ministero dei Beni culturali sulle situazioni vergognose ereditate da Bondi e quelle altrettanto allarmanti sull'assetto idrogeologico dove per ora si registra quanto meno un avvio di superamento della disastrosa gestione Bertolaso della protezione anche se questa certo non basterà a mettere in sicurezza il suolo.

Si torna a parlare sempre in questi giorni della grave situazione dell'Appia Antica nel cui parco si trova l'archivio di Antonio Cederna che dovrà arricchirsi di altre dolenti note a cui dedicò gran parte del suo impegno.

Non si registrano invece -nonostante l'eredità della Prestigiacomo- segni di cambiamento seri per quanto riguarda i parchi e le aree protette. C'è sicuramente un clima meno arrogante e confuso ma stando anche alle poche dichiarazioni del ministro Clini ora non si vede l'uscita dal tunnel e non solo per le martoriate aree protette marine.

Qualche commissario in meno sì ed è una buona cosa. Non si intravede però l'avvio di una politica che restituisca ai parchi nazionali ed anche a quelli regionali (che più d'uno vorrebbe sciogliere) non solo quel minimo di risorse indispensabili ma anche un ruolo di programmazione e pianificazione integrata terra mare ed anche sul paesaggio per un nuovo governo del territorio che ormai è entrato in una crisi gravissima.

Su queste bollenti questioni non ci risulta che ci siano tavoli-come appunto per le altre questioni- dove governo e istituzioni possano mettere a punto idee e impegni. Tanto più che avendo finora anche il nuovo ministro lasciato perdere sulla richiesta a suo tempo avanzata di una Terza Conferenza nazionale che alla Prestigiacomo non piacque e non accolse perché doveva rendere conto in piazza delle sue sortite indifendibili ed anche indecorose.

In agenda insomma per ora resta una pessima legge in discussione al senato che farebbe altri danni che sebbene bipartisan resterebbero comunque tali. Si aggiunga infine che a questo poco entusiasmante quadro in diverse regioni si è messo mano a leggi e provvedimenti che mazzolano di brutto anche i parchi regionali che -bene non dimenticarlo- svolsero come ebbe a dire Scalfaro un'opera di vera ‘supplenza costituzionale' in carenza della legge nazionale.

Per qualcuno forse sono cose da ambientalisti in cachemire ma per chi deve pilotare la barca del paese sono cose serie che non possono andare in ferie.

Renzo Moschini, coordinatore Gruppo di San Rossore

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