[11/07/2012] News

Nuove proposte dall’Europa per ridurre ancora le emissioni di CO2 da auto e furgoni

«Benefici per clima, consumatori, innovazione e occupazione»

Oggi la Commissione europea ha presentato alcune proposte per raggiungere, entro il 2020, una notevolmente riduzione delle emissioni di CO2 da auto e furgoni e sottolinea che  «Rappresentano un ulteriore contributo alla realizzazione dell'obiettivo Ue di riduzione delle emissioni globali di gas serra del 20% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2020 e di progredire verso la decarbonizzazione del settore dei trasporti, in linea con la politica dell'Ue in materia di cambiamenti climatici e il Libro bianco sui trasporti».

Auto e furgoni rappresentano insieme circa il 15% delle emissioni di CO2 dell'Ue, comprese le emissioni provenienti dall'approvvigionamento di combustibile.  La Commissione spiega che «Le proposte permetteranno di ridurre le emissioni medie provenienti dalle autovetture nuove da 135,7 g di CO2/km (g CO2/km) nel 2011 a 95 g di CO2 per km nel 2020 con un obiettivo obbligatorio di 130 g di CO2/km nel 2015. Le emissioni dai furgoni saranno ridotte da 181,4 g di CO2/km nel 2010 (l'ultimo anno per cui sono disponibili dati) a 147 g CO2/km nel 2020 con un obiettivo obbligatorio di 175 g di CO2/km nel 2017».  

Le proposte saranno presentate al Parlamento europeo e al Consiglio per la discussione e l'adozione e dovrebbero modificare due regolamenti in vigore che istituiscono requisiti obbligatori per i costruttori allo scopo di raggiungere l'obiettivo obbligatorio del 2015 per le autovetture e l'obiettivo 2017 per i furgoni. Alcune misure di attuazione per i regolamenti sono già in vigore e le emissioni di CO2 dei veicoli nuovi sono oggetto di un monitoraggio annuale.  Gli obiettivi obbligatori per il 2020 sono già previsti dalla legislazione Ue vigente, ma devono essere attuati.

Dopo  un'analisi tecnica ed economica approfondita da parte della Commissione, i regolamenti proposti oggi stabiliscono le modalità di realizzazione degli obiettivi. L'analisi della Commissione rivela che «Gli obiettivi per il 2020 sono raggiungibili, economicamente sani ed efficienti dal punto di vista dei costi; la tecnologia è facilmente disponibile, il suo costo è notevolmente più basso di quanto si stimava in precedenza e la sua attuazione dovrebbe dare impulso all'occupazione e al Pil  e portare benefici ai consumatori e all'industria.

Con ogni nuova autovettura si risparmieranno in media circa 340 euro di combustibile il primo anno, e un totale stimato di 2 904 -3 836 euro nella vita delle autovetture (tredici anni) in relazione all'obiettivo del 2015. Per i furgoni, il risparmio medio sui costi del combustibile è stimato a circa 400 euro il primo anno e a 3 363 - 4 564 su una durata di 13  anni». Praticamente una clamorosa smentita di tutte le lamentele e le profezie di sventura dell'industria automobilistica europea che ha fatto di tutto  per contrastare la politica Ue sulle emissioni dei nuovi autoveicoli.  

Comunque, oggi l'industria automobilistica europea è considerata un leader globale della tecnologia, soprattutto per i suoi notevoli investimenti nell'innovazione, in combinazione con un mercato interno esigente. E la valutazione d'impatto delle proposte della Commissione evidenzia che «Il settore vanta una grande capacità di innovazione e gode di un notevole vantaggio comparativo rispetto ai concorrenti. Gli obiettivi del 2020 offrono un quadro giuridico preciso e stabile per gli investimenti, e promuoveranno ulteriormente l'innovazione da parte dei costruttori di veicoli e dei fornitori di componenti, rafforzando ancor di più il vantaggio competitivo dell'industria Ue. L'introduzione di norme simili in materia di CO2 o di efficienza dei combustibili nei Paesi terzi dovrebbe aumentare la domanda di tecnologie di riduzione delle emissioni di CO2 e di autovetture più efficienti prodotte in Europa».

Inoltre la Commissione fa notare che «Complessivamente, i consumatori potranno risparmiare circa 30 miliardi di euro l'anno di costi del combustibile, e si stima che il raggiungimento degli obiettivi potrebbe aumentare il Pil dell'Ue di 12 miliardi di euro l'anno e gli investimenti per l'occupazione di circa 9 miliardi di euro l'anno. Le proposte nel complesso consentirebbero a risparmiare 160 milioni di tonnellate di petrolio,  del valore di circa 70 miliardi di euro secondo i prezzi odierni, e circa 420 milioni di tonnellate di CO2 nel periodo fino al 2030».

L'altro aspetto interessante è quello ell'occupazione: «La necessità di nuove tecnologie e di miglioramenti in termini di efficienza dei combustibili avrà effetti positivi sulla domanda di componenti. L'efficienza dei combustibili dovrebbe avere un effetto positivo sull'occupazione poiché aumenta il valore delle autovetture costruite e determina in proporzione un numero più elevato di posti di lavoro in quanto la costruzione di autoveicoli è un settore ad elevata intensità di manodopera».

La commissaria Ue per l'azione climatica, Connie Hedegaard, ha detto che «Con le nostre proposte non proteggiamo solo l'ambiente e il denaro dei consumatori, ma promuoviamo anche l'innovazione e la competitività dell''industria automobilistica europea e la futura creazione di numerosi posti di lavoro. Si tratta di una situazione vantaggiosa per tutti e costituisce un ulteriore passo importante verso un'economia competitiva e a basse emissioni di carbonio. È necessario preparare nuove riduzioni di CO2 per il periodo successivo al 2020, e tale preparazione sarà effettuata in consultazione con le parti interessate».

Torna all'archivio