[09/07/2012] News

Alba, la riconversione ecologica, la proposta Gallino, il lavoro e i beni comuni

Ad una settimana dalla due giorni programmatica del nuovo soggetto politico Alba (Alleanza per il Lavoro, Beni comuni, Ambiente) a Parma, sono stati pubblicati i documenti usciti dall'assemblea e la discussione sembra essere stata particolarmente vivace sulla scheda 2 "Riconversione - Lavoro - Beni comuni". L'assemblea plenaria ha condiviso l'impostazione di fondo delle  parole chiave di Alba, «In un'ottica che collega strettamente la riconversione ecologica del sistema produttivo con quella dell'intero modo di vivere».

Sul reddito di Cittadinanza: «La proposta è stata condivisa ampiamente, l'orientamento  attuale è che tutte le persone ne abbiano diritto indipendentemente da altri fattori (primo fra tutti la condizione lavorativa) ma, nell'ottica di trovare le risorse finanziarie, si può pensare che vi sia una modulazione della sua entità in base a dei criteri che individuino le situazioni più critiche in modo da poterle sostenere per prime». Sono emersi molti punti su cui non ha deciso l'assemblea ma che richiedono una particolare attenzione nell'elaborazione successiva. Alba fa alcuni esempi: «Reddito di cittadinanza come reddito di esistenza e quindi il problema della conciliazione con il tema dei/le migranti; indicazione di legare ad un "reddito minimo" un "reddito massimo" anche allo scopo di reperire risorse.

La proposta Gallino su come lo stato debba operare come datore di lavoro di ultima istanza - che anche greenreport.it condivide e di cui ha già ampiamente parlato - , è stata molto discussa e sono state proposte importanti modifiche ed integrazioni. «Il punto fondamentale è  lo spostamento della gestione dallo stato centrale agli enti locali, intesi come strettamente legati al territorio, una gestione che non deve essere solo trasparente e con regole chiare, ma soprattutto partecipata dalla cittadinanza. Dal punto di vista del reperimento delle risorse e di altri indirizzi di funzionamento sono stati dati molti spunti ed alcune opzioni ma l'assemblea ha preferito non pronunciarsi col voto, dando delle direzioni generali da seguire, come quella di ancorare questo tipo di azione alla riconversione ecologica dell'economia e della cura del territorio». E' emersa la necessità di «Legare la creazione di posti di lavoro alla riconversione ecologica», Inoltre gli spunti di lavoro per una ulteriore riflessione sono  «Ruolo dell'intervento pubblico per dare visibilità alle nuove pratiche e incentivarle attraverso leve fiscali. Ciò non deve avvenire solo con interventi normativi che individuino i criteri di salvaguardia del bene collettivo nell'ambito dei processi di produzione: l'ente pubblico deve rendere evidenti i costi ambientali dei processi produttivi; Proposta alternativa: finanziare imprese "etiche" cioè quelle in cui i lavoratori sono nei consigli di amministrazione e/o utilizzano risorse locali, ecc». .

Per quanto riguarda la riconversione ecologica e l'ambiente sono state proposte riflessioni ed approfondimenti, ma «A causa dei tempi stretti ed anche della complessità degli argomenti, nei tavoli non sono state fatte proposte abbastanza ampiamente condivise da poterle considerare assumibili dall'assemblea. Tutta questa elaborazione comunque viene resa disponibile, in modo che entri nel percorso programmatico e di formazione collettiva successivo a Parma, sia nei territori che a livello  nazionale».

Nonostante l'evidente difficoltà ad affrontare e condividere le tematiche ambientali e le complesse soluzioni alla crisi ecologica che vive il pianeta, che sembrano ostiche per tutta la sinistra ed anche per il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, che troppo spesso cedono alla semplificazione, per quanto riguarda  la svolta ecologica in campo economico e la conversione dei processi economici, l'assemblea di Alba è convinta che «Il modello di riconversione non deve saggiare parametri ideologici ma riferirsi alla qualità di vita definita con metodi partecipativi dalla comunità; I costi dello sfruttamento della natura devono essere pagati da chi li procura... questo non deve essere motivo di monetizzazione dell'inquinamento e di distruzione ambientale, ma ripensare il ciclo riproduttivo biocompatibile (beni durevoli)».

Per quanto  riguarda la riduzione dell'orario di lavoro a Parma si sono trovati d'accordo  su alcune declinazioni della questione: «Riduzione a parità di stipendio; Utilizzo riduzione orario lavorativo per  formazione professionale per migliorare la qualità del lavoro; Cosa fare nel tempo libero, come eliminare il consumo dai vuoti esistenziali, avviare un ragionamento sui tempi di lavoro e di vita, "riabilitazione esistenziale"». I tempi delle decisioni sono quello che sono...il percorso è comunque interessante e vale la pena d'essere seguito.

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