[05/07/2012] News

Il Parkour rivela i segreti dell’arrampicata degli oranghi

Studiando i ragazzi che praticano il Parkour che indossavano maschere ad ossigeno e apparecchiature per la misurazione dei loro segni vitali, gli scienziati sono riusciti a ricostruire l'efficienza energetica con la quale gli orangutan si muovono sugli alberi ed attraversano le foreste del Borneo. I risultati, che sono stati presentati alla riunione annuale Society for experimental biology a Salisburgo, in Austria. da Sam Coward dell'università di Birmingham, potrebbero essere di aiuto per capire quanto la sopravvivenza degli oranghi sia messa in pericolo dalla deforestazione.  Coward  ha spiegato che il Parkour dei ragazzi metropolitani ricrea il salto agile e le mosse oscillanti degli oranghi e che per questo è un modo ideale per scoprire di più su stili di vita degli animali: «Abbiamo voluto misurare il dispendio energetico quanto si spostavano attraverso gli alberi, così abbiamo messo una maschera agli atleti per misurare il loro consumo di ossigeno». Lo studio finanziato dal Natural environment research council britannico  è frutto di una ricerca congiunta delle università di Roehampton e Brminghasm che hanno lavorato con gli atleti della Parkour Generations e dell'Emp Parkour.

Fino ad ora i metodi per misurare la spesa energetica della locomozione dei primati si limitavano soprattutto a dati basati su modelli matematici, lo studio utilizza un metodo  più diretto per valutare come i costi della locomozione arborea degli orangutan siano dovuti  dall'ambiente, Lewis Halsey dell'università di Roehampton ha spiegato al meeting della Society for experimental biology  «Abbiamo studiato i costi energetici della locomozione degli orang-utan locomozione misurando il consumo di ossigeno delle persone che effettuano movimenti atletici simili. I nostri soggetti sono un modello particolarmente adatto per la natura fluida e per la vasta gamma di movimenti impiegati durante la locomozione arborea degli Society for experimental biology: operatori professionali di Parkour che dimostrano abilità ginniche ed atletiche d'élite. Ci siamo concentrati su tre principali comportamenti locomotori degli orangutan: ondeggiamenti sull'albero, a causa del suo ruolo nella riduzione dei costi di locomozione, arrampicata verticale, dal momento che questo  richiede che l'animale si opponga  alla gravità, e salto, poiché mentre è probabilmente energeticamente efficiente, gli oranghi saltano solo in extremis. Abbiamo realizzato semplici "assault corse" per gli atleti che imitano i tipici problemi locomotori incontrati dagli oranghi. Il tsso di consumo di ossigeno è stato  misurato  utilizzando un respirometro portatile e i soggetti indossavano un "accelerometer logger" per registrare i movimenti "estranei"».

Per un test particolarmente difficile ed in condizioni precarie, il team di ricercatori ha progettato un alto palo che imitava la flessibilità di un albero e i partecipanti all'esperimento lo hanno utilizzato per ricreare una "manovra su un albero oscillante". Coward sottolinea un un'intervista alla Bbc che «Questo è qualcosa che gli oranghi utilizzano per attraversare le aperture. Ondeggiano avanti e indietro fino a quando non sono in grado di passare di la» Il team ha scoperto che questo metodo di muoversi da un albero ad un altro albero costa alle grandi scimmie solo un decimo dell'energia che costato scendere risalire sull'albero successivo.

Halsey, ha sottolineato che «E' fondamentale per gli animali avere la possibilità di muoversi tra alberi ondeggianti perché, in natura, questi animali sono su un "filo del rasoio energetico". Sono animali molto grandi e la loro assunzione di cibo è piuttosto scarsa, quindi tutto ciò che fanno è orientato all'alta efficienza energetica. Dato che il loro ambiente è influenzato dagli esseri umani che abbattono gli alberi, stanno emergendo sempre più vuoti e le distanze tra gli alberi sono più grandi e più "costose"».

Per l'orango di Sumatra, scendere da un albero non è un'opzione praticabile: Coward ha detto alla Bbc: «Non vengono mai a terra. Sul terreno della foresta ci sono le tigri, quindi poasano tutto il loro tempo sugli alberi. Se le distanze diventano  troppo grandi, potrebbero ritrovarsi isolati in una zona della foresta».

Il team, che comprende anche Susannah Thorpe della School of biosciences di Birmingham, una delle magiori esperte del complesso habitat della foresta pluviale, pera che la ricerca serva anche a progettare attrezzature per gli zoo più impegnativo rispetto alle strutture di arrampicata esistenti.  Halsey sottolinea che «Gli animali dei giardini zoologici possono ingrassare, semplicemente perché mangiano troppo e non fanno alcun esercizio. Quindi è importante per gli zoo ideare attrezzature per le loro scimmie che abbiano un po' di flessibilità, in modo da spendere una parte della loro energia».

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