[29/06/2012] News

Mali: gli islamisti cacciano i ribelli tuareg del Mnla da Gao e Tombouctou

Lo Stato indipendente tuareg dell'Azawad sembra ridiventato un sogno inafferrabile per i ribelli tuareg del Mouvement national de libération de l'Azawad (Mnla). Le truppe del Manla, soprattutto costituita da ex mercenari tuareg del regime libico di Gheddafi, hanno dovuto abbandonare gran parte del territorio che avevano conquistato in Mali e lasciarlo alle milizie islamiste. Il Mnla sembra essere uscito con le ossa rotte dai violenti combattimenti a Gao ed hanno abbandonato il loro quartier generale. Il movimento armato indipendentista si è ritirato anche dall'altra grande città dove era presente, Tombouctou, e si sta preparando ad un grosso scontro con gli islamisti.

Oggi a Tombouctou  non c'è più un ribelle tuareg del Mnla, sono tutti partiti come erano arrivati: a bordo di una quarantina di veicoli bottino della guerra libica ed hanno abbandonato le loro posizioni  alla periferia della citta, all'aeroporto e lungo il fiume Niger.

A scacciarli sono stati i loro ex alleati del movimento islamista Ansar Dine,  con i quali per un paio di giorni avevano addirittura proclamation un'effimero Stato islamico dell'Azawad.  Sanda Ould Boumana, il rappresentante di Ansar Dine  a Tombouctou ha spiegato a Radio France International: «Sono partiti verso le ore 17 di ieri. Abbiamo detto loro di lasciare la città. Gli abbiamo dato un  tempo ed loro sono partiti prima dello scadere del tempo. Hanno lasciato i loro accampamenti». I tuareg sembra che però abbiano fatto terra bruciata dietro di loro, distruggendo anche tutto quello che era possibile nell'aeroporto.

La sconfitta è durissima e consegna agli islamisti, ormai sempre più vicini ad Al Qaeda del Maghreb, i due terzi di quello che fu il Mali. Anche se Attay Ag Mohamed, il portavoce del Mnla per  Tombouctou, cerca di minimizzare, non può far altro che confermare la rovinosa ritirata definendola «Ritirata strategica». La verità è che in soli due giorni di feroci combattimenti, i ribelli tuareg sono stati cacciati da Gao e poi sono fuggiti da Tombouctou. «Abbiamo lasciato la nostra posizione nella cerchia di Tombouctou - prova a dire  con poca convinzione Attay Ag Mohamed -, ma restiamo nella regione. Certo, abbiamo ricevuto un messaggio da parte di Ansar Dine che voleva che lasciassimo le nostre posizioni. Però avevamo ricevuto un po' prima un appello dello stato maggiore del Mnala che, anche lui, ci chiedeva di partire. Abbiamo preferito quindi non andare immediatamente allo scontro. Abbia mo deciso di  ritirarci su delle posizioni strategiche al fine di essere ben preparati ad un confronto».

Comunque siano andate le cose, Gao, Tombouctou e gran parte del Mali sono ormai sotto  il controllo di gruppi islamisti armati e, al posto dello Stato indipendente sognato dai tuareg è nato un emirato islamista gestito con pugno di ferro da integralisti che stanno già imponendo la sharia, compresi i tagliagiole di Al Qaeda del Maghreb islamico. La rivolta "laica" dei tuareg fuoriusciti dal caos libico ha generato l'incubo di un nuovo Stato fantasma nel cuore dell'Africa e a due passi dalle grandi riserve di petrolio, gas e uranio del Sahel e del Sahara.

 

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