[29/06/2012] News

I condor della California minacciati dall’avvelenamento da piombo

Sotto accusa i proiettili dei cacciatori nelle carcasse delle loro prede

Dopo essere stato per più di 30 anni sull'orlo dell'estinzione, il condor della California (Gymnogyps californianus), la specie più grande e più minacciata tra gli uccelli degli Stati Uniti d'America, sta facendo un modesto recupero, grazie all'allevamenti in cattività ed alle cure alle quali vengono sottoposti gli ultimi esemplari in natura. Ma questa ripresa della specie potrebbe essere nuovamente messa in pericolo dalle cattive pratiche dei cacciatori Usa e, a causa di  questo, per garantire la sopravvivenza dei condor  in natura ci potrebbe essere bisogno di una sorveglianza continua. Il problema, è che i condor ingeriscono il piombo delle cartucce e dei proiettili dei cacciatori quando si nutrono delle carcasse degli  animali abbattuti. 

Nello studio "Lead poisoning and the deceptive recovery of the critically endangered California condor" un team di ricercatori californiani spiega su "Pnas" che «i programmi di recupero delle specie minacciate cercano di ripristinare le popolazioni a livelli auto-sostenenti. Tuttavia, molte specie in recupero richiedono la prosecuzione della gestione per compensare le minacce persistenti  nel loro ambiente. Giudicare la vera ripresa di fronte a questa gestione è spesso difficile, impedendo un'analisi approfondita del successo dei programmi di conservazione».  Lo studio multidisciplinare presenta queste difficoltà occupandosi proprio dei  condor della California, uno degli uccelli più rari del pianeta, che «Sono stati portati sull'orlo dell'estinzione, in parte, a causa di avvelenamento da piombo, e oggi l'avvelenamento da piombo rimane una minaccia significativa»

La popolazione condor della California era arrivata al suo minimo storico nel 1982, con soli 22 individui superstiti, ma l' allevamento in cattività e i programmi di monitoraggio sono riusciti a strappare questo magnifico avvoltoio dal suo destino di estinzione, riportando la sua popolazione a 400 esemplari, la gran parte dei quali in centri di allevamento in cattività, che forniscono la base per i nuovi rilasci in natura. In tutta la California sono nati solo  24 pulcini di Gymnogyps californianus allo stato selvatico. 

Secondo i dati esposti nello studio, di questo passo, senza il rilascio continuo di uccelli allevati in cattività, ci vorrebbero 1.800 anni perché la popolazione selvatica in California raggiunga i 150 esemplari, il numero indicato dal piano di recupero. Ma i problemi non mancano. Pedro Nava, un ex membro della California State Assembly che ha fatto introdurre il  divieto del piombo nelle munizioni, sottolinea su "Nature" che «La mancanza di risorse per far rispettare il divieto significa che il futuro del condor dipende dalla buona volontà dei cacciatori. Il California department of fish and game ha bisogno di un maggiore rafforzamento del personale. Hanno 300 guardacaccia nello Stato. Se dovessero essere coerenti con altri Stati in termini di popolazione, dovrebbero averne mille».

I ricercatori statunitensi hanno valutato i singoli effetti sulla salute, l'efficacia degli attuali sforzi per prevenire l'avvelenamento e le conseguenze di una riduzione delle intense attività di gestione in corso. I nostri risultati - scrivono - mostrano che i condor della California rimangono cronicamente esposti a livelli pericolosi di piombo, il 30% dei campioni di sangue annuali raccolti da condor indicano l'esposizione al piombo (piombo nel sangue ≥ 200 ng/mL) che comporta significativi effetti subclinici sulla salute».

Inoltre, «Ogni anno, circa il 20% degli uccelli free-flying hanno livelli di piombo nel sangue (≥ 450 ng / mL) che indicano la necessità di un intervento clinico per evitare la morbilità e la mortalità». L'analisi isotopica del piombo dimostra che è proprio il piombo contenuto nelle munizioni la principale fonte di avvelenamento dei condor. I ricercatori concludono: «I  modelli basati sui dati demografici delle popolazioni di condor  mostrano che la ripresa apparente del condor è causata solo dalla gestione intensiva in corso, con l'unica speranza di raggiungere la vera guarigione che dipende dall'eliminazione o dalla sostanziale riduzione dei tassi di avvelenamento da piombo».L'avvelenamento da piombo può danneggiare seriamente il sistema nervoso di questi grandi uccelli e compromettere la loro funzionalità epatica e renale e alla fine può essere fatale. Myra Finkelstein, una tossicologa dell'università della California di Santa Cruz, che ha guidato il team di ricerca, sottolinea che «In qualsiasi misurazione, i tassi di avvelenamento da piombo nei  condor sono di proporzioni epidemiche».

In realtà i cacciatori negli habitat dei condor avrebbero l'obbligo di utilizzare proiettili di rame o di altri materiali alternativi, ma evidentemente diversi  di loro stanno ignorando il divieto. I condor per mantenersi in forma devono consumare tra 75 e 150 carcasse all'anno, ma lo studio ha trovato che, anche se meno del 2% delle carcasse contengono piombo, c'è una probabilità del 50% che un condor mangi carne contaminata. Jeff Miller, un ambientalista del Center for biological diversity di Tucson, in Arizona, si complimenta con i cacciatori che stanno usando proiettili di rame, ma aggiunge che «Questo non è abbastanza efficace fino a mettere fuori gioco il piombo. In Arizona le  munizioni di piombo sono le più economiche e popolari tra i cacciatori». L'American bird conservancy di The Plains, in Virginia, che si batte per l'eliminazione del piombo dalla caccia, sostiene che «Pubblicizzare il rischio dei pallini di piombo per la salute umana potrebbe convincere i cacciatori ad usare le alternative».

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