[28/06/2012] News

L'esposizione prenatale ai Pcb riprogramma il cervello e interrompe la riproduzione dei ratti

I risultati di un nuovo studio, che saranno presentati il 30 giugno a Houston al 94esimo meeting annuale dell'Endocrine Society Usa, evidenziano che l'esposizione prenatale ai contaminanti ambientali bifenili policlorurati, o Pcb, provoca cambiamenti a lungo termine nello sviluppo del cervello ed ha effetti negativi sulla funzione riproduttiva. 

Secondo la Environmental protection agency (Epa) Usa, «I Pcb sono sostanze chimiche industriali utilizzate in molte materie plastiche, materiali isolanti, finiture per pavimenti e apparecchiature elettriche prima del loro divieto nel 1979». Sono ancora presenti nell'aria, nell'acqua e nel  suolo e «Sono noti interferenti endocrini, composti nell'ambiente che interferiscono con gli ormoni e le loro azioni nel corpo».

L'Endocrine Society spiega che lo studio, finanziato dal National institutes of health, «Ha utilizzato i ratti, i cui geni e molecole nell'ipotalamo, la regione del cervello importante per la funzione riproduttiva, sono praticamente identici a quelli umani». Uno degli autori, Andrea Gore, professore di farmacologia e tossicologia all'università del Texas di Austin,  sottolinea che «Questi cambiamenti indotti nel cervello dal Pcb ritardano la pubertà nella prole di sesso maschile e interrompono i cicli riproduttivi nella prole di sesso femminile adulta».

I ricercatori hanno identificato 5 geni che vengono perturbati dal  Pcb e Gore ha detto che «Tutti e 5 sono fondamentali per il normale controllo ipotalamico della riproduzione. Identificando i 5 geni che sono più perturbati dal Pcb nel cervello del ratto in via di sviluppo, potremmo un giorno essere in grado di sviluppare interventi mirati o terapie per problemi riproduttivi, concentrandosi su questi "endpoint" molecolari».

L'ipotalamo è una parte del cervello che contiene piccoli nuclei con una varietà di funzioni. Una delle funzioni più importanti del ipotalamo è quella di collegare il sistema nervoso al sistema endocrino attraverso la ghiandola pituitaria. L'ipotalamo è responsabile di alcuni processi metabolici e altre attività del sistema nervoso autonomo. Sintetizza e secerne alcuni neurormoni e questi a loro volta stimolano o inibiscono la secrezione di ormoni ipofisari. Inoltre controlla la temperatura corporea, la fame, la sete, la stanchezza, il sonno e i cicli circadiani.

I ricercatori hanno esposto i topi in gravidanza avanzata a bassi livelli di una miscela di Pcb, come si potrebbe trovare in un ambiente e Gore sottolinea che «I ratti di controllo hanno ricevuto una sostanza inattiva. Dopo la nascita, la prole è stata tenuta sotto controllo per tutta la vita per determinare se il loro sviluppo riproduttivo fosse stato interrotto. Il team di ricerca ha anche esaminato i cervelli di alcuni degli animali in età diverse per stabilire se e come l'esposizione prenatale avesse avuto affetto sull'espressione genica nell'ipotalamo».

Gli scienziati hanno scoperto che gli effetti sull'espressione genica dipendevano dall'età: «Gli effetti erano più profondi al 15esimo  giorno della vita dei maschi ed al 45esimo giorno delle femmine, corrispondenti all'incirca rispettivamente all'infanzia ed al post-pubertà».

Rispetto alla prole di ratti di controllo non esposti, nelle femmine l'esposizione al Pcb ha causato anche l'alterazione dei cicli riproduttivi alterati in età adulta, mentre nei maschi ha  ritardato la pubertà. A seconda dell'età e del sesso, sono stati colpiti dal trattamento al Pcb 5 geni nell'ipotalamo: Kiss1, Kiss1r, Gper, Tac2, e Pdyn, tutti geni noti per essere molto importante per il controllo della riproduzione. Ma, poiché gli effetti del Pcb sul cervello erano specifici per età, sesso e di stadio di sviluppo, secondo Gore «Il Pcb potrebbe alterare lo sviluppo dell'ipotalamo, piuttosto che modificare singoli geni. Possiamo guardare gene per gene, ma è il quadro generale di come questi geni vengono colpiti in concerto che è importante per lo sviluppo».

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