[26/06/2012] News toscana

L’acqua del rubinetto piace al 71,5% dei cittadini toscani. La ricerca Cra Nielsen (Aqua Italia)

Aqua Italia (Associazione delle aziende costruttrici e produttrici di impianti per il trattamento delle acque primarie, federata ad Anima - Confindustria), ha presentato i dati relativi ai consumi dell'acqua del rubinetto in Toscana, come ormai consuetudine dal 2006.  La ricerca Cra Nielsen conferma come sia in aumento la percentuale di cittadini che consuma la cosiddetta "acqua del sindaco".

Il dato 2012 parla di una propensione al consumo per questa tipologia di acqua per il 71,5% degli intervistati. Il 48,7% dichiara di bere l'acqua del sindaco sempre o quasi, mentre il 12,9% la beve occasionalmente e il 9,8% la beve raramente. I principali motivi per cui i cittadini preferiscono l'acqua a km zero sono la bontà (34%), seguita dalla comodità (26,8%) e dal minor costo (16,1%). Sicuramente le campagne di informazione hanno contribuito a ridurre i pregiudizi per l'acqua del rubinetto ma non è da sottovalutare l'elemento crisi economica considerato che una famiglia media spende circa 270 euro l'anno per l'acqua minerale imbottigliata, voce che può tranquillamente essere inserita nella spending review familiare considerato che l'alternativa esiste ed è facilmente accessibile.

La riduzione degli impatti ambientali non rientra tra le principali motivazioni che hanno spinto i cittadini ad optare per l'acqua che arriva nelle nostre case, ma anche questa è una voce da non sottovalutare, specialmente se la percentuale di persone che bevono quotidianamente l'acqua del rubinetto andasse ad aumentare, per i benefici per la collettività (riduzione CO2 in atmosfera, minor inquinamento dei mezzi di trasporto, minor utilizzo di plastica che solo in parte va nella filiera del riciclo).

Altro dato fornito da Aqua riguarda i metodi di trattamento delle acque all'interno delle abitazioni. Il 24,2% degli intervistati dichiara di avere almeno un dispositivo di trattamento dell'acqua con la  tipologia più amata che è risultata essere la caraffa filtrante, scelta dal 14,8% degli intervistati, seguita con gran distacco dall'osmosi inversa che conquista il 3,9% delle preferenze e dai sistemi di refrigerazione o gasatura che si attestano al 3,6%.

Al di la delle caraffe, considerato che l'acqua che arriva al rubinetto è già potabile e spesso anche di buona qualità organolettica, gli italiani si dimostrano saggi e quindi non investono in sistemi di trattamento che sono quantomeno superflui. Invece quello che dovrebbero pretendere i cittadini è un miglioramento della qualità dell'acqua del rubinetto da ottenere attraverso investimenti dei gestori che devono per questo essere incalzati dalle Autorità di regolazione. Infine,  la ricerca CRA Nielsen ha indagato sul fenomeno dei "chioschi dell'acqua", l'evoluzione delle antiche fontanelle che oggi erogano, a seconda della tipologia, acqua refrigerata, gasata o filtrata. Usa o userebbe (qualora lo proponesse il comune di riferimento) il servizio il 50,9% degli intervistati mentre tra i residenti in comuni che non hanno proposto il servizio, solo l'8,2% degli intervistati in caso di attivazione non aderirebbe ugualmente.

 

Torna all'archivio