[26/06/2012] News

Libera Vivara... ovvero un'isola che non c'è

Vivara è la quarta isola del golfo di Napoli, ma pochi lo sanno. E' una lingua di terra a forma di mezzaluna, contorno gentile di un preistorico cratere sommerso, nelle cui coste ospitò i primi naviganti organizzati, i micenei. Nelle sue varie vicende moderne, ha anche contribuito a dare forma ad un primitivo ambientalismo, grazie ad un suo abitante, il prof. Giorgio Punzo, che la difese dalle speculazioni edilizie della fine degli anni '70 e fu fondatore della Lipu. Ma la storia vuole che di mani in mani questo lembo di terra ricadente nel Comune di Procida, sia oggi proprietà di un Ente morale, Albano Francescano, e che da anni sia un sito Sic-Zps tutelato dall'Europa. Vivara, silente mezzaluna, inoltre è attraversata da una condotta dell'acquedotto che fornisce, dalla terraferma, le isole di Procida per poi attraversare Vivara e arrivare all'Isola maggiore, quella di Ischia. Tale tubatura la unisce alla terra dell'Isola di Procida attraverso un ponte, di proprietà della Regione.

Vivara è anche una riserva statale, in cui esiste un comitato, una commissione, un presidente: il commerciante di cravatte famoso nel mondo, Marinella. Un bel cocktail di competenze e veti incrociati, nomine non fatte, e quelle in essere derivate da nomi altolocati e famosi (!) come il giornalista Puccio Corona. Una riserva naturale statale fatta da uffici nel centro di Napoli, apparato elefantiaco che ha prodotto forse neanche il topolino agognato: l'isola di Vivara è chiusa da anni alla visita, i casamenti che esistono, una tipica fattoria antica procidana che cade a pezzi, come anche il casotto posto all'ingresso dei percorsi (la casa del Capitano) diruto, i percorsi non mantenuti, un sistema antincendio inesistente.

Ma la ciliegia su questa torta di sprechi, oltre che materiali anche di lungimiranza, fatta di molte consulenze, si ha nella vicenda del ponte: dopo aver speso 4 milioni per rimetterlo in sesto da parte della Regione Campania, il ponte non è agibile perché la staccionata, il corrimano, è 20 cm più basso del dovuto, per assicurare giusta sicurezza a chi lo attraversa. Peccato, è nuovo, si presenta massiccio, ma purtoppo non si può percorrerlo. Tre cancelli sbarrano la strada per giungere all'isola promessa, e Vivara rimane abbandonata. 
Il Comune di Procida promette battaglia e ha deliberato che il ponte per il federalismo demaniale, è sotto la sua podestà. Rimane il groviglio burocratico. Che come sempre sbarra la strada ad una fruizione ragionata e ecosostenibile di quell'area, per fare educazione ambientale, per poter avere una fattoria antica restaurata come laboratorio didattico, per divulgare conoscenza e corretta fruizione turistica.

Mentre le tante componenti associative che si sono ritrovate sotto l'effige di Libera Vivara camminano sul ponte della discordia, dal porto della Corricella, a pochi metri, scorre il classico tram-tram da giornata diportistica sprezzante del delicato ecosistema delle nostre perle di roccia...


*Nabil Pulita è uno storico esponente di Legambiente Capri, fa parte della segreteria di Legambiente Campania e del direttivo nazionale del Cigno Verde

 

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