[25/06/2012] News

Appello al governo: «Stop definitivo all’uso dei pesticidi killer delle api»

L'Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani (Unaapi) e Legambiente chiedono al ministero della salute e ai dicasteri competenti, che entro il 30 giugno dovranno esprimersi sulla sospensione dell'autorizzazione dei concianti del mais, contenenti le sostanze clothianidina, thiamethoxam, imidacloprid e fioroni, di fermare la moria delle api dicendo «Per sempre basta all'uso di pesticidi sistemici, utilizzati soprattutto per difendere il mais dai parassiti. Prendendo atto dei risultati di numerosi studi e ricerche sugli effetti letali che queste sostanze hanno sulle api, i ministeri competenti devono procedere alla loro sospensione definitiva».

Secondo Francesco Panella, presidente Unaapi, «Il declino delle api, eccezionali sensori ambientali, dimostra come e quanto gli insetticidi sistemici distruggano le forme vitali naturali indispensabili alla fertilità di agricoltura e ambiente  La scienza ha oramai accertato che il pervasivo utilizzo dei micidiali insetticidi è un enorme rischio: è l'ora di vietarli per il mais e di rivalutare gli altri metodi agricoli. Si afferma di voler convertire la produzione agricola a metodi più ecologici ma poi, anche di fronte a prove oramai inconfutabili, non si è in grado di assumere come in questo caso piccole, ma urgenti, decisioni».

L'Unaapi ricorda che «Diversi pesticidi, fra cui il fipronil, sono ancora autorizzati solo grazie a un escamotage di più che dubbia legalità.  L'autorizzazione della molecola fipronil non è stata ritirata a livello europeo solo perché una oscura procedura consente che non ne sia rivalutato l'impatto ambientale, in particolare su api e altri impollinatori indispensabili. La molecola è autorizzata nonostante in tutta evidenza il relativo dossier non fornisca la completezza dei dati necessari per ottenere l'autorizzazione che già la direttiva 91/414/CEE prescriveva, e non adempia a quanto, ancor più cogente, è dettato dal nuovo regolamento 1007/2009/CE, in materia di prove di tossicità. L'Unaapi e il Coordinamanto Apistico Europeo hanno quindi prodotto e proposto a Europa e Stato italiano la documentazione di tutte le mancanze e incongruenze che caratterizzano l'autorizzazione della molecola fioroni». Recentemente Slow Food, Unaapi e Conapi hanno avviato la procedura per contestazione legale della recente autorizzazione del preparato pesticida Santana ed hanno avviato l'iter legale per l'accesso agli atti della procedura autorizzativa, da parte del ministero della salute, del preparato granulare, geodisinfestante per il mais, Santana, di Sumitomo Chemical Italia. «Per questa molecola, la clothianidina - dice l'Unaapi - sono stati accertati effetti inaccettabili su api e insetti non target, sia in campo e sia in numerose ricerche scientifiche, fra le quali si evidenziano gli impressionanti e molteplici risultati della ricerca multidisciplinare Apenet, finanziata e promossa dal Mipaaf. In merito, vale rimarcare come, nonostante le reiterate segnalazioni dell'Unaapi di possibili vie di rischio, il preparato sia stato addirittura autorizzato all'uso in Italia senza l'obbligo di presenza nella confezione di frasi precauzionali riguardanti il rischio per le api»

Il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, ha evidenziato che «Per ben cinque volte i ministeri hanno dato stop temporanei all'uso dei pesticidi in questione. Ora serve un divieto definitivo, perché ad essere in gioco, oltre alla salute dell'ambiente, è l'intero settore agricolo. I ministeri dispongono di dati che dimostrano come il periodo di sospensione di queste sostanze, abbia avuto risultati positivi con il conseguente ripopolamento degli alveari, l'aumento della produzione di miele unita ad una ripresa di salute e di produttività degli allevamenti apistici italiani. Senza uno stop definitivo, si rischia di vanificare tutti i buoni risultati ottenuti fino ad ora mettendo nuovamente in pericolo le api, l'ambiente e il settore dell'apicoltura».

Infatti, gran parte della produzione agricola dipende dall'impollinazione delle api e Legambiente ed Unaapi  sottolineano che «Se ci fosse una riduzione di questi impollinatori, si avrebbe una riduzione della resa di circa il 90%. Impedire per sempre l'uso dei neonicotinoidi è dunque una scelta fondamentale per tutelare l'apicoltura italiana, ma soprattutto per far compiere all'agricoltura un passo in avanti a favore dell'innovazione e della sicurezza alimentare. Adottare tecniche agronomiche come la rotazione culturale, senza ricorrere all'uso di concianti sistemici, permette di tutelare efficacemente le produzioni maidicole. Nel 2010, cambiando periodicamente la coltivazione, c'è stata, infatti, una riduzione sostanziale della presenza del parassita del mais e solo una piccolissima parte dell'intera superficie coltivata ha subito i danni provocati dal coleottero americano, con conseguente produzione eccezionale di mais nel 2011 in Italia».

L'Unaapi rilancia: «Le api e gli altri impollinatori (bombi, api solitarie, farfalle ecc.) impollinano l'80% delle colture d'Italia e d'Europa e pertanto devono essere protetti, per salvaguardare il nostro approvvigionamento e la nostra sicurezza alimentare, e più in generale equilibri ambientali e biodiversità. Il principio di precauzione, positivamente adottato quale riferimento dall'Italia in questa vicenda, e la somma degli elementi su evidenziati, richiedono l'urgente capacità decisionale del nostro Paese di: definitivo ritiro dell'autorizzazione dei concianti del mais, contenenti le sostanze clothianidina, thiamethoxam, imidacloprid e fipronil; urgente rivalutazione di tali molecole sistemiche e dei preparati che le contengono sia a livello nazionale che comunitario».

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