[25/06/2012] News toscana

RIO+40 "I have a dream"…anche per Livorno

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Giugno 2032  (Rio + 40): la Terra ha visto negli ultimi anni la crescita della sua temperatura media, con gravi danni alle persone, agli ecosistemi e alle economie. Sono da poco finite le guerre per il controllo delle residue risorse fossili e per l'accesso e il controllo dell'acqua. Lo sbarco su Marte è imminente e la terza rivoluzione industriale,  basata sulle energie rinnovabili, l'efficienza energetica e sulla e-communication, è nella sua fase matura. Si è arrestata la crescita della popolazione mondiale e si è affermata la cultura della convivenza e della responsabilità condivisa per i beni comuni.

Nelle scuole e nelle università l'economia ecologica ("eco-eco") ha sostituito il pensiero neo-lberista e la "ecologia della mente" è così penetrata nel pensiero comune che tutti ormai si sentono parte di sistemi più ampi e "A sta meglio se B sta meglio" è divenuto la base del pensiero etico dominante.

Vi sono, in questo scenario del mondo del 2032, città dove con sapienza, coraggio, tenacia si sono percorse strade nuove e poco prevedibili, dove si è colto per tempo il nesso fra  la capacità di coltivare i saperi della convivenza sociale e dell' accoglienza reciproca e quella di rispondere efficacemente alle sfide climatiche, energetiche e di  sviluppo economico. Vi sono città che si stanno distinguendo nel difficile gioco di restare in equilibrio col proprio ambiente e la propria storia e sanno galleggiare nel mare dell'economia mondiale in modo equo e sostenibile. Tra queste città c'è Livorno.

Com' è stato possibile tutto questo?

1972 (Rio - 20) vent'anni prima della prima conferenza di Rio usciva "I limiti dello sviluppo", rapporto del MIT al Club di Roma. Il rapporto rimase inascoltato e fu attaccato da destra e  sinistra; prevedeva la crisi globale, proponeva di imporre "Limiti" alla crescita economica e alla distruzione ambientale e di cambiare radicalmente il modello di vita e di sviluppo.

Il rapporto segnava la nascita dell'ambientalismo scientifico e con questo anche della possibilità di immaginare e costruire futuri alternativi, equi, solidali, saggi e duraturi.

1992 (Rio) Conferenza  mondiale UNEP che lanciava l'allarme per le condizioni di crisi ambientale globale e la proposta di "sviluppo sostenibile".

Giugno 2012  (Rio + 20):   

La conferenza UNEP si era appena conclusa, con un insuccesso prevedibile, mentre la crisi globale mondiale si aggravava e i governi e i G20 apparivano incapaci di intervenire in modo efficace.

Si era in un momento di grave difficoltà e incertezza a tutti i livelli, con crescita di disagi e conflitti sociali e della conseguente ingovernabilità.

I confini del Caos apparivano prossimi, ma come la scienza insegna "il battito d'ali di una farfalla" può determinare grandi cambiamenti nel sistema globale, così un anno prima, lo scoppio delle primavere arabe avevano cambiato la geopolitica, mentre il referendum sul nucleare e le elezioni amministrative in Italia avevano aperto nuove possibilità di futuro.

Anche Livorno, a poco più di 400 anni dalla sua fondazione, si trovava come altre città  sul crinale di un cambiamento epocale che si presentava con l'affacciarsi contemporaneo di una molteplicità di emergenze che avrebbero potuto drammaticamente accelerare la disgregazione del tessuto urbano oppure indurre la città a unirsi in un grande impegno di rinnovamento della propria democrazia e di rinascita culturale.

Nell'estate del 2012 cominciò a circolare un messaggio, una specie di sogno, che spinse persone e associazioni di cittadini a pensare, immaginare e anche a incontrarsi, a discutere animatamente del presente e del futuro della loro città, Livorno, e a chiedersi cosa e come fare per stimolare l'intera cittadinanza a pensare anche l'improbabile, a scoprire interesse reciproco  fra settori che solitamente si ignoravano, a immaginare futuri desiderabili in modi così vividi da far venire il desiderio di assumersi la responsabilità di attuarli?

E così in quel 2012, cittadini stanchi del degrado e delle prevaricazioni, associazioni e gruppi culturali, del volontariato, del sociale, della solidarietà, insieme a quelle impegnate sui temi ambientali della vivibilità della città, decisero di lanciare una sfida per creare un progetto di città conviviale e sostenibile dalle persone, dall'economia e dall'ambiente.

Una città dove per tutti fosse bello vivere. 

Questi cittadini e associazioni costruirono insieme un progetto,  "Livorno 2032", per  promuovere l'incontro, la discussione, l'interesse e la partecipazione di tutti,  per disegnare una visione comune di città desiderabile e mettere in atto tutto quanto servisse per realizzarla, fino a provocare anche il necessario rinnovamento della gestione politica della città, perché diventasse veramente democratica, partecipativa, aperta alla convivenza e sostenibile.  

E quello fu l'inizio del cambiamento! 

Giugno 2032 (Rio + 40) vista la gravità della crisi globale in cui eravamo caduti, ora pare incredibile essere arrivati a questo esito positivo: una terra che permette la convivenza a tutti,  in pace, giustizia e sicurezza. Oggi sappiamo che furono il coraggio, la generosità,  la determinazione e l'esempio di poche città virtuose, tra cui Livorno,  a guidare il cambiamento e portare tutte le altre realtà sulla strada della saggezza, con l'apertura di spazi di un futuro desiderabile e sostenibile.

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