[21/06/2012] News toscana

Coldiretti preme per cambiare la Legge toscana di governo del territorio

Marcelli: «l’obiettivo non deve essere limitare il fare impresa, ma fare impresa tutelando il territorio»

Attacco alla legge regionale di governo del territorio da parte di Coldiretti Toscana che preme per la sua sostanziale modifica. Secondo il Consiglio regionale della più grande associazione degli agricoltori, che si è riunito a Firenze, la legge 1/2005 penalizza l'agricoltura, ed in particolare il settore della zootecnia ed impedisce di fare reddito.

La colpa, secondo Coldiretti, è di un testo complicato che ha palesato più di un limite dal punto di vista dell'interpretabilità con disparità di applicazione da un comune all'altro. «I manufatti agricoli  devono essere vincolati all'utilizzo agricolo -  ha spiegato Tulio Marcelli, presidente Coldiretti Toscana - Dobbiamo tutelare il paesaggio ed evitare lo scempio delle nostre campagne impedendo che annessi agricoli, strutture un tempo utilizzate per fini agricoli, si trasformino in ville e case. Il vincolo di destinazione è un requisito fondamentale che auspichiamo sia tra gli elementi cardine della nuova legge sul governo del territorio. Un manufatto agricolo deve essere funzionale al reddito agricolo. Ma non possiamo accettare che per realizzare una stalla occorra un anno, ed in molti casi, non sia possibile». 

Gli agricoltori in vista della modifica e dell'approvazione della nuova legge che l'assessore Marson ha annunciato di voler portare a termine entro la fine dell'anno, gli agricoltori aprono il dibattito che dovrebbe tornare di attualità a breve in sede di Giunta regionale.  In merito alle proposte, Coldiretti sottolinea tre elementi secondo i quali dovrebbe essere strutturata la nuova legge: «la realizzazione delle strutture agricole, siano capannoni, fienili e stalle, devono essere funzionali al reddito agricolo, ed esclusivamente nell'interesse agricolo - ha ribadito Marcelli - il presidio e la tutela del territorio e del paesaggio, e l'impossibilità di svincolarle dalla loro destinazione iniziale devono essere elementi cardine. Su questi tre parametri crediamo si possa costruire una legge, ed un percorso, che può assicurare alla nostra regione un equilibrio. L'obiettivo non deve essere limitare il fare impresa, ma fare impresa tutelando il territorio».

Gli agricoltori chiedono inoltre una legge più semplice nei contenuti, procedure più veloci e snelle, con possibilità di autocertificazioni e Dia, nel rispetto del territorio e dei vincoli di destinazione. 

Torna all'archivio