[15/06/2012] News

Imballaggi in legno, cresce l'immissione al consumo nel 2011: il ruolo chiave di Rilegno

Nel 2011 gli imballaggi di legno immessi al consumo sul territorio nazionale sono stati 2 milioni 306 mila tonnellate, 25 mila tonnellate in più rispetto al 2010, con una crescita del 1,1%. I dati di immesso al consumo e di recupero post consumo sono stati presentati da Rilegno, Consorzio nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi di legno che fa parte del Conai, e che nel 2011 ha gestito complessivamente 1 milione e 796 mila tonnellate di rifiuti legnosi in tutta Italia (di questi 839 mila tonnellate sono rifiuti di imballaggio, ovvero pallet, cassette ortofrutticole e imballaggi industriali). 

Il dato risulta in leggero calo rispetto al 2010 (-3% circa), a seguito della crisi dei consumi interni che continua ad avere effetti negativi anche sulla filiera del recupero. Il mercato del pannello truciolare, come molti settori produttivi italiani, ha subito una contrazione dei consumi in questo periodo di forte crisi generale.
E anche per questo che, sottolinea Rilegno, il rifiuto di legno post consumo, che continua ad essere disponibile pressoché in toto per l'approvvigionamento ai pannellifici, ha oggi un valore economico molto basso. Non certo un bene per il settore tanto che Rilegno sottolinea che «una perdita di quotazione del rifiuto legnoso sul mercato ne rende poco remunerativa la raccolta e il recupero da parte delle piattaforme di conferimento».

Tuttavia, sottolinea, «il lavoro di Rilegno è fondamentale: se si considerano i rifiuti da imballaggio di legno, nel 2011 in Italia, grazie soprattutto all’apporto consortile, sono stati avviati al recupero e riciclo complessivamente (gestione diretta consortile + gestione indipendente) 1 milione 340 mila tonnellate di materiale giunto a fine vita, una quantità che corrisponde a circa il 58% dell’immesso al consumo e che supera di gran lunga gli obiettivi previsti dal Testo Unico Ambientale 152/2006 (fissati al 35% di recupero di rifiuti provenienti da imballaggio, per la materia prima legno)».

Cosa viene dunque fatto del restante 42%? Nel 2011 1.272.447 tonnellate (oltre il 55% dell’immesso al consumo) sono state avviate al riciclo meccanico a materia prima presso le industrie del riciclo, dove diventano prevalentemente pannello truciolare. Oggi oltre il 95% dei rifiuti legnosi post-consumo è avviato a impianti per la produzione di agglomerati lignei per l’industria del mobile. Un impiego di nicchia per il rifiuto legnoso che viene riciclato è rappresentato dalla produzione di pasta cellulosica per le cartiere, dove il legno proveniente dal circuito del recupero è utilizzato in sostituzione della fibra vergine, senza per questo che la pasta cellulosica perda in qualità.

I rifiuti di imballaggi di legno raccolti separatamente possono inoltre subire trattamenti che li rendono idonei ad essere utilizzati come materia prima per la realizzazione di blocchi in legno - cemento per applicazioni nella bioedilizia. Nel 2011 il 10% degli imballaggi di legno immessi al consumo, dopo essere stati riparati, sono tornati alla loro funzione originaria (232.118 tonnellate in totale). Una minima percentuale dei rifiuti da imballaggio di legno è stata invece impiegata in processi di compostaggio (13.226 tonnellate, pari allo 0,57% dell’immesso al consumo). Infine, una percentuale marginale di rifiuti da imballaggi di legno (pari al 2,92% dell’immesso al consumo) è stata destinata al recupero energetico».

Come si vede, anche in questo caso raccogliere non è riciclare e quello che accade dopo è un processo industriale e tutti gli effetti, soggetto al mercato e ai suoi notevoli guai. Da segnalare infine che Rilegno quest'anno ha ottenuto anche l'avallo dell'Ispra, che conferma la gestione certifica Emas.    

 

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