[14/06/2012] News

Da Parma a Roma, la corretta gestione dei rifiuti non abita qui

«Tante incognite. E una sola certezza», scrive oggi il Sole24Ore, aggiungendo: «La megadiscarica romana di Malagrotta, autorizzata fino a fine mese, sarà prorogata. Sulla nuova discarica provvisoria destinata a sostituirla manca invece l'accordo». Ecco qui servita l'ennesima soluzione all'italiana di un problema che, lo ricordiamo per i più disattenti, riguarda "semplicemente" l'igiene pubblica. Non è l'interpretazione di un complicatissimo algoritmo come quelli che impestano la finanza e fanno far quattrini agli speculatori. I risultati, però, sono praticamente gli stessi.

L'Italia cerca, con il neopremier Monti, di rifarsi la verginità perduta con l'ex presidente Berlusconi, ma il rischio è sempre quello di ritrovarsi con i rifiuti per strada persino nella sua capitale, la città eterna, eternamente incapace di gestire la sua spazzatura. Raccolta differenziata bassa; avvio al riciclo peggio che mai; impianti a servizio drammaticamente scarsi, rifiuti che non spariscono e voilà, ecco le soluzioni: o si manda tutto in Olanda; oppure si allarga il buco di Malagrotta per visitare la quale di questo passo non basterà più il pullman ma due o tre stazioni della metro. Ma se questo è il vecchio che "resiste", si dirà, dal nuovo che "avanza" arriveranno le soluzioni migliori.

Ebbene, non ce ne voglia ancora una volta il neo sindaco di Parma Pizzarotti, ma se non vuole - come è legittimo che sia - l'inceneritore, proponga qualcosa di meno vecchio dell'invio a tedeschi e olandesi della propria munnezza altrimenti siamo punto e a capo.  Se questi impianti "cancro valorizzano" i rifiuti come dicono i comitati e anche i 5stelle, questo accade ai parmensi come agli olandesi, o ai tedeschi. Si smetta poi di prenderli da esempio solo quando fa comodo, evidenziandone quindi le virtù ecologiste, dimenticando appunto che pur (o proprio perché) con raccolte differenziate elevatissime, non rinunciano ai termovalorizzatori, mandando a bruciare ad esempio la carta. Una pratica che si può benissimo ritenere sbagliata, ma di certo non la si deve nascondere.

Per di più agli italiani costa un bel po' fare questo giochino e come dimostrato da ormai anni, il nodo della cattiva gestione dei rifiuti non sta nel più o meno bruciare, o nel più o meno raccogliere, ma nel mandare ancora la maggior parte dei nostri rifiuti urbani (quelli speciali, che sono quattro volte  tanti, invece non interessano nessuno, ma ahinoi è sempre questa un'altra storia...) in discarica. Siamo quelli che lo fanno di più in Europa. Purtroppo ancora non è chiaro che per gestire al meglio i rifiuti urbani e per rispettare le famose 4 erre non si può partire ad esempio dalla coda del processo, cioè i rifiuti, ma dai flussi di materiali.

Se si vuol dimagrire, bisogna ridurre quanto si mangia, non trovare la migliore soluzione di cosa fare con quello che "avanza" dal processo metabolico. Appurato che quindi per vivere si mangia, tocca vedere cosa appunto "scartiamo" e cosa di questo è recuperabile avviandolo al riciclo e poi ricreando dei prodotti, mentre con il resto si deve stabilire se almeno vogliamo recuperarne l'energia oppure, smaltirlo in discarica, sapendo - questo sì - che l'Europa non è esattamente d'accordo... 

 

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