[13/06/2012] News

L'Iran pronto a costruire sottomarini nucleari

L'ammiraglio Abbas Zamini, vice comandante della marina militare iraniana, ha detto all'agenzia Fars News che «L'Iran ha compiuto i primi passi per la realizzazione del suo primo sottomarino a propulsione nucleare. Ogni Paese ha il diritto di usare la tecnologia atomica con obiettivi pacifici, anche per i sistemi di propulsione delle proprie navi». Cosa ci sia di pacifico in un sottomarino nucleare che ha esclusivamente fini militari risulta abbastanza misterioso e probabilmente rappresenterà un ulteriore ostacolo per avvalorare la tesi iraniana che dietro il nucleare iraniano non esiste nessun fine militare.

Comunque Zamini ha confermato anche all'agenzia semi-ufficiale Mehr che «La Marina pensa di progettare e costruire dei sottomarini nucleari. Adesso siamo proprio all'inizio del progetto per costruire dei sottomarini nucleari. Visti i passi avanti che stiamo facendo nei settori interessati, speriamo di vedere in futuro l'utilizzo dei sottomarini nucleari per la marina».

In Iran è sempre più evidente una rinnovata influenza dei militari ed è altrettanto evidente che stanno pesantemente intervenendo sul dossier nucleare, anche rischiando di far apparire poco credibili le fatwe degli ayatollah contro le armi atomiche. Infatti Zamini ha dichiarato a Mehr: «Quando avremo accesso alla tecnologia nucleare pacifica, potremo mettere in programma la produzione del sistema di propulsione dei sottomarini nucleari».

In realtà l'Iran avrebbe già avviato la essa a punto di sottomarini nucleari e lo stesso Zamini ha confermato all'agenzia Farsi: «Non è che un primo passo. Gli iraniani stanno sviluppando le tecnologie nel settore del nucleare civile, è quindi logico che la realizzazione del sottomarino nucleare sia all'ordine del giorno».

Attualmente la marina militare iraniana dispone di 3 sottomarini "Kilo" (secondo il codice Nato), a propulsione diesel-elettrica, acquistati negli anni '90 in Russia, inoltre la Repubblica Islamica ha alcuni mini-sommergibili "Gadir" prodotti direttamente in Iran. Inoltre, secondo fonti della marina militare iraniana, i tecnici di Teheran avrebbero riparato da soli un sommergibile "Tareq" di fabbricazione russa, rinnovando una serie di elementi importanti come eliche, radar e impianti di tiro.

Con questi presupposti, per gli iraniani sarà molto difficile far passare la teoria del nucleare "pacifico" applicato ad un sottomarino nucleare, altrimenti bisognerebbe fare la stessa cosa con i sottomarini atomici statunitensi, russi, francesi, britannici, cinesi, indiani... che infestano i nostri mari ed oceani e che più che la pasce portano in giro concrete minacce. Sarà anche difficile per l'Iran gridare allo scandalo per i sottomarini che i tedeschi hanno venduto segretamente ad Israele e in grado di montare missili armati di testate nucleari...

Inoltre, uscite come queste rischiano di mettere in difficoltà anche fedeli alleati della Repubblica Islamica, come la Cina, il cui ambasciatore all'Onu, Li Baodong, ieri, intervenendo ad una riunione del Consiglio di sicurezza sul Comitato delle sanzioni contro l'Iran previste dalla risoluzione 1737 del 2006, ha detto: «La sola via possibile per risolvere il problema nucleare in Iran è il dialogo ed il negoziato. La Cina è fermamente opposta all'utilizzo della forza o delle minacce e chiede a tutte le parti coinvolte di astenersi da ogni azione o proposito che potrebbero condurre al confronto».
Il diplomatico cinese ha sottolineato che «l problema nucleare iraniano si basa sull'autorità del regime internazionale di non-proliferazione, così come la pace e la stabilità in Medio Oriente. Conseguentemente, le risoluzioni del Consiglio di sicurezza dovrebbero essere messe in opera in maniera globale».

Ogni riferimento ad Israele, che non aderisce al trattato di non proliferazione nucleare e che è dotato sia di impianti nucleari che di bombe atomiche, non sembra casuale.

L'ambasciatore Li ha ricordato che «Le sanzioni non rappresentano un fine delle risoluzioni in sé. La Cina non è a favore di una pressione eccessiva sull'Iran o delle sanzioni unilaterali contro di lui. Quanto alle recenti discussioni tra l'Iran ed il gruppo dei 5+1, la Cina spera che tutte le parti coinvolte diano prova di buona volontà e flessibilità, rispettando le preoccupazioni di ciascuno, facendo progredire in maniera ferma il processo diplomatico e regolando gradualmente le loro differenze sulla base del dialogo».

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