[13/06/2012] News

Il "segreto" di Israele: superbatterie per ridurre la dipendenza dal petrolio. 500 km in auto elettrica con una sola ricarica

Secondo quanto scrive "No Camels - Israeli Innovation News" «Tranquillamente e con una scarsa copertura mediatica, sembra che Israele abbia realizzato il suo obiettivo nazionale per sviluppare una batteria in grado di fornire energia sufficiente per un viaggio di 500 km con una singola riocarica».

Un mese fa, è stato fondato l' Israeli national center for electrochemical propulsion e sarà inaugurato nelle prossime settimane, già dotato per i prossimi 4 anni di un budget di 45 milioni di sheqel (circa 11,7 milioni di dollari). Al centro lavoreranno un centinaio di ricercatori, suddivisi in 12 team provenienti dall'università di Tel Aviv, dal Technion (Israel Institute of Technology), dall'università di Bar Ilan e dal Centro universitario Ariel della Samaria. L'unico scopo dell'Israeli national center for electrochemical propulsion è quello di ricercare e sviluppare nuove tecnologie per stoccare elettricità in modo più efficace ed efficiente.

Il presidente del Centro, Doron Urbach, del dipartimento di chimica di Bar Ilan, spiega a No Camels che «Il petrolio non ha futuro, sia a causa delle politiche che a causa delle future scarsità. C'è stato un cambiamento di mentalità nei politici che ha permeato l'automotive industry ed è andato tutto verso i produttori di batterie. Tutti vogliono le auto elettriche. In realtà, è già possibile guidare per 150 chilometri con un'auto elettrica, che è sufficiente per l'israeliano medio, ma vogliamo aumentali.

Il più grande successo dell'elettrochimica moderna è sono le batterie ioni-litio ricaricabili. E' una grande batteria per dispositivi elettronici, ma per una macchina ci sarebbe bisogno di molte di queste batterie. Oggi, una batteria come una che la Better Place utilizza nelle sue auto elettriche pesa 300 kg, abbastanza per uno spostamento di 150 km. Il nostro obiettivo è quello di estendere questo range senza peso e volume aggiuntivi».

Uno dei problemi che si trovano di fronte regolarmente i produttori di auto elettriche è la bassa velocità di ricarica delle batterie che invece si scaricano rapidamente. Il nuovo centro israeliano sta quindi lavorando allo sviluppo di super-condensatori che possano fornire la quantità richiesta di energia nella quantità di tempo desiderato e che potrebbero fornire una soluzione allo stoccaggio di energia, un problema scottante per la comunità scientifica. Le nuove batterie avanzate potrebbero ridurre la dipendenza dal petrolio, uno dei problemi più grossi per un Paese come Israele circondato da Stati arabi ostili che interrompono le vie di rifornimento.

Israele per produrre energia elettrica è sempre più dipendente dal carbone e dal gas, ma dispone anche di enormi risorse energetiche solari ed eoliche che però hanno bisogno di essere stoccate in maniera efficiente e vantaggiosa nei periodi di picco, per poi essere riutilizzate nei periodi di scarsità dio vento o di scarsa insolazione. Insomma, l'accumulo di energia è una delle principali sfide per le energie rinnovabili che farebbero uscire Israele dalla schiavitù delle energie fossili in gran parte in mano ai "nemici" arabi.

Urbach spiega che «La prossima fase di questo sviluppo sarà il miglioramento delle batterie che sono attualmente utilizzate nelle auto, che si basano su una tecnologia oltre cento anni fa. La batteria di una macchina dura poche centinaia di cicli, poi muore. Questo non è sufficiente, dal momento che non possiamo dipendere da batterie che devono essere sostituite ogni due o tre anni».

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