[13/06/2012] News

L'Unione Europea approva regole pił restrittive sui gas fluoranti

L'Unione Europea - con decisione pubblicata sulla Gazzetta ufficiale europea di oggi - approva le disposizioni nazionali danesi relative ad alcuni gas fluorurati (ad effetto serra) più rigorose rispetto a quelle del regolamento sull'immissione in commercio di prodotti e apparecchiature che contengono gas fluorurati, o il cui funzionamento dipende da tali gas (842/2006).

In considerazione dei rischi per l'ambiente risultanti dall'uso di gas fluorurati, la Commissione ha ribadito che le disposizioni nazionali non costituiscono un ostacolo sproporzionato al funzionamento del mercato interno rispetto all'obiettivo perseguito, in particolare tenendo conto delle conclusioni della recente valutazione circa l'attuazione, gli effetti e l'adeguatezza del regolamento del 2006, secondo la quale, per conseguire gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra in tutta l'Unione, sono necessari ulteriori provvedimenti per la riduzione delle emissioni di gas fluorurati.

Dunque la Commissione conferma la sua decisione del 2007, secondo la quale le disposizioni nazionali presenti nel decreto danese (n. 552 del 2 luglio 2002) soddisfano esigenze relative alla protezione dell'ambiente; tengono conto dell'esistenza e della disponibilità tecnica ed economica di alternative rispetto alle applicazioni vietate in Danimarca; avranno, presumibilmente, un impatto economico limitato; non sono un mezzo di discriminazione arbitraria, non costituiscono una restrizione dissimulata nel commercio tra Stati membri, e sono pertanto compatibili con il trattato.

Le disposizioni della Danimarca prevedono il divieto generale di importazione, vendita e impiego di nuovi prodotti contenenti i gas fluorurati. Tale divieto è accompagnato da alcune deroghe che riguardano diverse applicazioni molto particolari e che per alcune applicazioni più comuni si basano sul quantitativo di gas ad effetto serra utilizzato nei relativi sistemi. Il divieto non si applica, ad esempio, alle apparecchiature di refrigerazione, alle pompe di calore o agli impianti di condizionamento d'aria con carichi refrigeranti compresi fra 0,15 e 10 kg nonché ai sistemi di refrigerazione a recupero di calore con carico refrigerante pari o inferiore a 50 kg. Beneficiano di una deroga anche i prodotti destinati alle navi e quelli per uso militare nonché l'utilizzazione di SF6 in impianti ad alto voltaggio.

Le deroghe previste nel decreto, nonché la possibilità di concedere in casi assai specifici esenzioni individuali dal divieto generale, garantiscono la proporzionalità della misura. Inoltre, il decreto riguarda solo le attrezzature nuove e autorizza l'impiego di gas fluorurati per la manutenzione e riparazione di attrezzature esistenti, onde evitare che vengano inutilmente dismesse.

Pur constatando che il decreto comporta alcune implicazioni sulla libera circolazione delle merci all'interno dell'Unione, le disposizioni sono generali e si applicano sia ai prodotti nazionali sia ai prodotti importati. Non vi è alcuna prova che le disposizioni nazionali notificate siano state usate, o lo saranno, a fini di discriminazione arbitraria tra operatori economici nell'Unione.

Le disposizioni danesi si iscrivono in una strategia generale attuata dalla Danimarca ai fini del conseguimento del proprio obiettivo di riduzione delle emissioni nell'ambito del protocollo di Kyoto e dell'accordo sulla ripartizione degli oneri conseguentemente adottato a livello dell'Unione. Nell'ambito di questo accordo, la Danimarca si è impegnata a ridurre le proprie emissioni di gas serra del 21% nel periodo 2008-2012, rispetto all'anno di riferimento 1990. Le misure notificate hanno contribuito in modo significativo alla riduzione delle emissioni di HFC in Danimarca. Nelle decisioni adottate congiuntamente dal Parlamento europeo e dal Consiglio concernenti gli sforzi degli Stati membri per ridurre le emissioni di gas a effetto serra nel rispetto degli impegni comunitari di riduzione di tali emissioni fino al 2020, la Danimarca si è impegnata a ridurle ulteriormente, entro il 2020, del 20 % rispetto ai livelli del 2005.

 

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