[12/06/2012] News

Il successo mondiale delle rinnovabili e la dolorosa crisi di crescita europea e degli Usa

Una aspetto  preoccupante dei rapporti "Global Trends in Renewable Energy Investment 2012" dell'Unep e  "Ren21 Renewables 2012 Global Status Report" è la crisi "di crescita" e competitiva dell'industria che produce le attrezzature necessarie alle energie rinnovabili, soprattutto nei Paesi sviluppati. Tra il 2011 e il 2012, il forte calo dei prezzi delle tecnologie energetiche e le misure economiche di austerità che hanno portato molti governi a ridurre sovvenzioni ed incentivi per le rinnovabili ed a lasciar scadere altri regimi di sostegno, hanno avuto come risultato una serie di fallimenti aziendali e chiusure di fabbriche, compresi 5 importanti produttori di energia solare negli Usa e in Germania. L'austerità sta quindi tagliando le gambe proprio ad uno dei settori che dovrebbero realizzare le nuove tecnologie per uscire dalla crisi finanziaria-economica-ambientale in maniera sostenibile ed Ue ed Usa, con un atteggiamento che appare suicida, stanno comprimendo uno dei pochi settori dove la salvifica parola "crescita" ha un senso realistico e quindi stanno così concedendo alle economie emergenti un vantaggio competitivo che difficilmente sarà recuperabile (vedi articolo di Pietro Greco pubblicato oggi su greenreport.it).

Mohamed El-Ashry, presidente di Ren 21, svela altri aspetti di questa crisi di crescita tutta occidentale: «Nonostante il perdurare della crisi economica in alcuni mercati-chiave tradizionali e le continue incertezze politiche, più energie rinnovabili che mai sono state installate lo scorso anno. Le politiche hanno aiutato a portare avanti lo sviluppo delle energie rinnovabili e l'attuazione di queste politiche è stata stimolata dalla catastrofe nucleare di Fukushima in Giappone, insieme ai miglioramenti nei costi dell'energia e delle tecnologie rinnovabili. Conseguentemente, le energie rinnovabili si stanno diffondendo in più Paesi e regioni del globo. A livello globale ci sono più di 5 milioni di posti di lavoro nelle industrie dell'energia rinnovabile e il potenziale per la creazione di posti di lavoro continua ad essere un driver principale per le politiche energetiche rinnovabili».

Achim Steiner, direttore esecutivo dell'Unep, evidenzia che «Oggi la situazione di sovra-capacità produttiva in alcuni settori delle energie rinnovabili, in particolare nel solare, offre l'opportunità di potenziare la distribuzione ad un livello più alto in nuovi mercati a bassi costi, che non si pensavano possibili solo pochi anni fa. Questo è particolarmente attraente per i molti Paesi in via di sviluppo dove gran parte della popolazione ha poco o nessun accesso ai servizi energetici moderni».

Michael Liebreich, Chief Executivedella Bloomberg New Energy Finance, aggiunge: «La sfida per i decisori politici è quella di ridurre i meccanismi di sostegno al ritmo giusto: troppo veloce e il futuro a lungo termine. del settore sarà danneggiato; troppo lento, e si farà  un pessimo servizio ai contribuenti ed ai consumatori di energia del mondo. In questo momento stiamo assistendo a una cosa molto dolorosa sul lato dell'offerta, dato che i prezzi sono compressi, ma è importante ricordare che installatori, produttori e consumatori ne stanno beneficiando. Fa tutto parte della maturazione del settore. Nel 1903, gli Stati Uniti avevano più di 500 compagnie di autonoleggio, la maggior parte delle quali è caduta rapidamente nel dimenticatoio anche se il settore automobilistico è cresciuto diventando un colosso industriale. Un secolo fa, scrivere del fallimento del settore automobilistico  sulla base dei fallimenti delle imprese più deboli sarebbe stato sciocco. Oggi, il settore delle energie rinnovabili sta vivendo simili dolori di crescita, mentre il settore si consolida. L'immagine del settore tra gli investitori è stata danneggiato dal fallimento di grandi imprese che rifornivano la catena delle rinnovabili. Allo stesso tempo, in Germania le installazioni solari, alla fine di maggio, hanno raggiunto un nuovo record di picco di potenza a 22 GW,  pari a circa un quarto del fabbisogno energetico totale del Paese».

In sempre più Paesi, le energie rinnovabili rappresentano ormai una quota significativa e in rapida crescita dell'offerta totale di energia. Negli Usa nel 2011 l'energia rinnovabile, comprese le grandi centrali idroelettriche, ha raggiunto il 12,7% del totale nazionale dell'elettricità, erano al 10,2% nel 2010 e al 9,3% nel 2009. Si stima che circa il 39% della produzione elettrica aggiunta nel 2011 provenga da fonti rinnovabili, soprattutto eolico, La Cina ancora una volta è stata leader mondiale per installazione di turbine eoliche, con una produzione di energia eolica aumentata di uno stratosferico 48,2%, il maggior  produttore di energia idroelettrica e leader nella produzione di moduli fotovoltaici.

Nel 2011 nell'Unione europea, le energie rinnovabili hanno rappresentato oltre il 71% del totale di nuova produzione di energia, con il solare fotovoltaico che da solo rappresenta il 46,7%. La Germania resta il terzo maggior mercato per gli investimenti delle energie rinnovabili. Le fonti rinnovabili rappresentano il 12,2% del totale del consumo finale di energia e il 20% del consumo di energia elettrica.

L'Onu ha dichiarato il 2012 "International Year of Sustainable Energy for All", e il Ren21 Renewables 2012 Global Status report rivolge una particolare attenzione alle energie rinnovabili nelle aree rurali, dove sono sempre più considerate come un mezzo per dare a milioni di persone una migliore qualità della vita attraverso l'accesso a cucine moderne, riscaldamento/raffreddamento ed elettricità.

Nel 2011 il prezzo di tutte le principali tecnologie delle energie rinnovabili ha continuato a diminuire, fino a concorrere apertamente con quelli dei combustibili fossili, anche non tenendo conto dei benefici climatici, per la salute e l'ambiente. Il motivo principale delle diminuzioni dei prezzi è che i margini di guadagno dei  produttori sono calati quando l'industria è passata da un  periodo di sotto-produzione, quando non riusciva a soddisfare la domanda, ad all'attuale periodo di  sovra-produzione. Secondo il  Bloomberg new price energy finance solar index, Il calo di prezzo più spettacolare è quello delle celle fotovoltaiche, scese dagli 1,50 dollari per watt nel settembre 2010, a $ 1,30 per watt nel  gennaio 2011 e che hanno  raggiunto $ 0.60 per watt entro la fine dell'anno: i  prezzi dei moduli fotovoltaici sono scesi di circa il 50% tra l'inizio del 2011 e l'inizio di quest'anno.

«Sulla base delle tendenze attuali - si legge nel rapporto - prevediamo che la media dei progetti eolici onshore in tutto il mondo entro il 2016 sarà pienamente competitiva con la produzione delle turbine a gas ciclo combinato, anche negli Usa, in quanto i prezzi del gas sono attesi ad un rimbalzo al un punto in cui dovranno coprire il costo di estrazione . Al momento, questo è vero solo di una minoranza di progetti eolici, quelli che utilizzano le turbine più efficienti in luoghi con risorse eoliche superiori». Per quanto riguarda il  solare, il rapporto i suggerisce che «Il costo della produzione di energia da pannelli fotovoltaici sul tetto per uso domestico è già competitivo con prezzo dell'elettricità retail (ma non con il wholesale) giornaliero in diversi paesi tra cui Germania, Danimarca, Italia e Spagna, così come nello Stato delle Hawaii».

Ma Ren21 insiste soprattutto sul fatto che «Politiche energetiche stabili per le rinnovabili continuano ad essere una forza trainante per lo sviluppo della capacità dell'energia verde».

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