[07/06/2012] News toscana
Conoscere meglio quello che vediamo e anche quello che non vediamo e che sta sotto ai nostri piedi. Questo è l'insegnamento che viene da quanto è successo e sta succedendo in Emilia in relazione al terremoto. Ci riferiamo alle conoscenze dell'opinione pubblica, dei cittadini, della politica, di chi opera nel sistema dei soccorsi.
Perché gli scienziati, almeno così dichiarano, erano al corrente della particolare morfologia del terreno della pianura emiliana, anche se rimane il fatto strano che la zona non era considerata ad alto rischio sismico. Ma si sa questi fenomeni hanno anche un buon margine di imprevedibilità, non solo per quando e dove si manifestano, ma anche per il "come", ci pare di capire.
Il fenomeno dei cosiddetti "vulcanelli" era noto solo agli addetti ai lavori prima degli eventi emiliani. In parole povere si tratta di un innalzamento dell'acqua di falda (a causa dell'evento sismico) che spinge il terreno sabbioso all'esterno. E' un effetto del terremoto che può essere causa di danni a persone e cose. c'era coscienza di questo rischio in quei territori? I segnali premonitori come l'allargamento di alcune pozze di risorgiva, e l'innalzamento dell'acqua nei pozzi, la popolazione o almeno i tecnici delle amministrazioni locali erano in grado di interpretarli come indicatori di una qualche alterazione? Anche se il fenomeno dal punto di vista geologico è normale, come hanno detto gli esperti, bisogna che la traduzione divulgativa di nozioni scientifiche sia meno trascurata. In fenomeni naturali come i terremoti dove, ad oggi, per molti aspetti non si possono fare previsioni (si deve solo costruire in modo adeguato) anche i piccoli particolari possono divenire importanti.
Per questo ai fine della informazione/formazione è molto pertinente l'iniziativa della Regione Toscana Anci, Upi, UniSiena di diffusione dei risultati del progetto "Continuum geologico della Regione Toscana e relative carte geotematiche prototipali", attraverso un tour che prenderà il via lunedì prossimo da Arezzo. «E' decisamente rilevante anche alla luce degli eventi sismici di questi giorni», ha commentato Stella Targetti (nella foto), vicepresidente di Regione Toscana con delega alla ricerca.
Durante gli incontri verrà illustrato il dettagliato rilevamento geologico sull'intero territorio toscano (finanziato negli anni scorsi da Regione Toscana attraverso i fondi Cipe) realizzato in scala 1:10.000 con un notevole progresso delle conoscenze geologiche visto che fino ad allora si disponeva solo di carte in scala 1:100.000, e saranno illustrati anche i possibili utilizzi di queste banche-dati per una buona pianificazione territoriale. Oltre al "Continuum geologico" vengono presentate numerose carte tematiche: da quella sulle risorse idriche a quella sulla instabilità dei versanti, dalla carta sulla pericolosità dell'amianto naturale a quella idrogeologica. Tutti prodotti gestiti mediante una banca dati unitaria.
Dopo Arezzo gli incontri proseguiranno con il seguente calendario: Montecatini (12 giugno), Livorno (15), Grosseto (18), Siena (21), Pisa (28), Massa (5 luglio), Lucca (10).