[06/06/2012] News

Pan Gpp: presentati i criteri minimi di sostenibilità per il trasporto pubblico su strada

Arrivano i criteri ambientali minimi per l'acquisizione dei veicoli adibiti al trasporto pubblico su strada. Il documento che illustra tali criteri - adottato con decreto del Ministero dell'ambiente pubblicato sulla Gazzetta ufficiale di ieri - è parte integrante del Piano d'azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione (Pan Gpp) e attua le disposizioni relativa alla promozione di veicoli a ridotto impatto ambientale e a basso consumo energetico nel trasporto su strada (contenute Decreto Legislativo 3 marzo 2011, n. 24 di attuazione della Direttiva 33/2009/CE).

Il documento riporta le indicazioni generali per indirizzare l'ente pubblico a perseguire una razionalizzazione dei consumi e degli acquisti. Fornisce le "considerazioni ambientali" collegate alle diverse fasi delle procedure di gara (oggetto dell'appalto, specifiche tecniche, caratteristiche tecniche premianti collegati alla modalità di aggiudicazione all'offerta economicamente più vantaggiosa, condizioni di esecuzione dell'appalto) volte a qualificare ambientalmente sia le forniture, sia gli affidamenti lungo l'intero ciclo di vita ambientale.

Il documento introdotto dal ministero dell'Ambiente, quindi, riguarda l'impatto energetico e ambientale l'acquisto, il leasing e il noleggio dei "mezzi di trasporto". Nello specifico riguarda gli autoveicoli di categoria M1 (veicoli progettati e costruiti per il trasporto di persone, aventi al massimo otto posti a sedere oltre al sedile del conducente), N1 (quelli per il trasporto di merci, aventi massa massima non superiore a 3,5 t), M2 (quelli per il trasporto di persone, aventi più di otto posti a sedere oltre al sedile del conducente e massa massima non superiore a 5 t) e M3 (quelli per il trasporto di persone, aventi più di otto posti a sedere oltre al sedile del conducente e massa massima superiore a 5 t) per il trasporto pubblico. E riguarda l'acquisito e noleggio di veicoli di categoria N2 (veicoli progettati e costruiti per il trasporto di merci, aventi massa massima superiore a 3,5 t ma non superiore a 12 t) e N3 (quelli per il trasporto di merci, aventi massa massima superiore a 12 t).

Un appalto, quindi, è "verde" se è destinato all'acquisizione di veicoli elettrici o ibridi, o se integra tutti i criteri ambientali riportati nella sezione "specifiche tecniche", "condizioni di esecuzione/clausole contrattuali" e"criteri premianti". Le stazioni appaltanti sono invitate a selezionare e a introdurre nelle proprie gare anche i "criteri premianti facoltativi", attribuendo punteggi significativi.

I principali impatti ambientali correlati all'uso degli autoveicoli sono dovuti al consumo di carburante, alle emissioni di gas a effetto serra (CO2), altri inquinanti atmosferici (CO, NO2, NMHC e particolato) e alle emissioni sonore. Quindi, per ridurre gli impatti ambientali in fase di esercizio dei veicoli è necessario considerare una serie di fattori come lo stile di guida; il tipo di carburante utilizzato; il tipo di pneumatici e oli lubrificanti; la pressione degli pneumatici; l'uso degli impianti di climatizzazione.

Ma è anche necessario considerare tutte le soluzioni e gli investimenti che rendono più efficiente il servizio di trasporto pubblico, individuate nell'ambito di appositi piani urbani del traffico e della mobilità. Per questo il decreto del ministero dell'Ambiente affronta, non solo le considerazioni ambientali relative all'acquisizione dei mezzi destinati al trasporto pubblico, ma cerca di guardare in maniere più ampia alle politiche di green public procurement.

A tal proposito, nell'ambito della categoria "sistemi di mobilità sostenibile" prevista dal Pan Gpp, viene dato particolare rilievo, per il notevole valore ambientale e l'effetto dissuasivo, nei confronti dell'uso del mezzo privato. Ossia ai sistemi di trasporto che presuppongono interventi infrastrutturali più complessi, quali le reti di tramvie di superficie, che per la loro struttura assicurano un servizio efficiente, ostacolano il traffico privato e richiedono l'uso di mezzi alimentati ad elettricità; ai sistemi di regolazione semaforica informatizzata e sincronizzata che agevolano la circolazione dei mezzi pubblici e agli "appalti verdi" per lo specifico oggetto.

L'analisi dei fabbisogni nell'ottica della sostenibilità ambientale è il primo passo da compire per attuare pratiche di green public procurement. Per questo al fine di valutare le possibilità con cui possono essere razionalizzati i parchi autovetture di servizio in dotazione delle amministrazioni pubbliche, sarebbe necessario analizzare le esigenze di mobilità nell'ottica di favorire la riduzione degli impatti ambientali.

A tal fine andrebbe favorito - così come suggerisce il decreto ministeriale - il ricorso a contratti di noleggio con conducente per gli spostamenti ‘di rappresentanza' in caso di utilizzo non quotidiano e incentivato l'uso dei mezzi pubblici per lo spostamento del personale per motivi d'ufficio. Il vantaggio ambientale risiede infatti nel fatto che esso permette di razionalizzare il parco autovetture degli enti e l'uso dello stesso o facilita il conseguimento dell'obiettivo di risparmio energetico in quanto la contrazione dei consumi dei carburanti si traduce in un maggior margine di ricavo per l'aggiudicatario.

Ovviamente sono esclusi da tale obiettivo di razionalizzazione le autovetture e i veicoli con i quali vengono svolte funzioni sociali (servizi sanitari, attività di sicurezza e vigilanza del territorio, trasporto pubblico di persone o cose etc. ).

Più in generale nell'ambito delle politiche a sostegno della mobilità sostenibile, sarebbe, inoltre opportuno che l'ente definisca un piano di mobility management anche qualora non obbligato e si avvalga dell'uso di teleconferenze e videochiamate.

 

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