[05/06/2012] News

Niger e Mali: ci mancava solo l’invasione delle locuste

Secondo un comunicato della Fao «Le colture del Niger e del Mali sono minacciate da sciami di locuste che si dirigono verso sud, provenienti dall'Algeria e dalla Libia». Una nuova piaga biblica si va quindi ad aggiungere alla siccità, alla carestia, alla guerra etnica e religiosa ed ai colpi di Stato che funestano il Sahel. L'ultima infestazione di locuste in Niger risale  al 2003-2005, quando gli sciami di insetti invasero 24 Paesi.

Sciami di locuste sono stati avvistati nel nord del Niger, prodotti da un'infestazione di questi voraci insetti sviluppatasi oltre-frontiera. La Fao ha detto che «Gli sforzi della lotta anti-locuste nella regione sono ostacolati dall'insicurezza continua dai due lati della frontiera algerina-libica», dove operano fazioni tribali ribelli come quella che ieri ha occupato l'aeroporto di Tripoli e gruppi integralisti collegati a Al Qaida au Maghreb islamique (Aqmi). Anche in Mali, proprio dove i tuareg hanno dichiarato lo Stato indipendente dell'Azawad, «L'insicurezza politica e i conflitti potrebbero ugualmente compromettere le operazioni di controllo e lotta se le locuste raggiungessero il Paese.

Le infestazioni di locuste erano già state segnalate a gennaio nel sud-est della Libia, nei dintorni di Ghat, e nel sud-est dell'Algeria Algeria. A fine marzo la Fao ha lanciato l'allarme sul rischio dell'arrivo degli sciami in Niger e Mali entro giugno. A metà maggio l'arrivo delle piogge e la crescita della vegetazione hanno favorito la formazione degli sciami di locuste e alla fine del mese. l'Algeria e la Libia hanno "trattato" le loro zone infestate che ricoprivano rispettivamente 40.000 e 21.000 ettari. Per intervenire sulle infestazioni in Libia sono stati stanziati 300 000 dollari dalla Commission Fao de lutte contre le criquet pèlerin dans la région occidentale e 400.000 dollari direttamente dalla Fao.

Keith Cressman, responsabile dell'informazione sulle locuste della Fao, sottolinea che «Il numero delle locuste e la distanza che percorreranno dipenderanno da due fattori principali: l'efficacia degli sforzi della lotta in corso in Algeria ed in Libia e le imminenti precipitazioni nel Sahel. In tempi normali, l'Algeria e la Libia avrebbero  potuto gestire la maggior parte degli sciami locali ed impedire il loro spostamento verso sud, ma l'insicurezza che regna ai due lati della frontiera ostacola l'accesso a dei team locali e di esperti della Fao che hanno bisogno di valutare la situazione. Inoltre, la capacità della lotta anti-locuste della Libia è stata colpita in questo ultimo anno».

Così la guerra e la guerriglie e la pioggia, che dovrebbe essere una benedizione per il Sahel riarso dalla siccità, diventano una maledizione per le incolpevoli popolazioni del Mali e del Niger.  «Se le piogge sono  abbondante durante i prossimo giorni - evidenzia la Fao - le locuste potrebbero proliferare nel nord del  Niger e del Mali, dove l'insicurezza frena anche l'accesso delle equipe nazionali di prospezione e di lotta».

Così ribelli tuareg ed islamisti si troverebbero a far fronte da soli (senza averne i mezzi) alla piaga delle locuste in territori già in difficoltà per la guerra e la mancanza di mezzi di sussistenza. 

 

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