[05/06/2012] News

La Cina si affida al know-how italiano per trovare soluzioni al problema degli oli lubrificanti usati

L'esperienza nella filiera di raccolta e rigenerazione degli oli usati, maturata in quasi trent'anni di attività dal Consorzio obbligatorio degli oli usati (Coou), viene ora trasferita in Cina. Una delegazione del Coou, guidata dal presidente Paolo Tomasi, ha partecipato al 4° Convegno Annuale sull'Industria della Rigenerazione degli Oli Usati ad Anqing, dove ha sottoscritto un protocollo d'intesa con la China National Resources Recycling Association che prevede il trasferimento del know-how italiano per gli assetti normativi e regolamentari, le esperienze di organizzazione di raccolta e le tecnologie di rigenerazione.

Il Consorzio (e le aziende della sua filiera) in 28 anni di attività, ha raccolto oltre 4,72 milioni di tonnellate di olio lubrificante usato. Di queste, 4,18 milioni di tonnellate, sono state avviate alla rigenerazione (attualmente sono disponibili 6 impianti dislocati sul territorio nazionale).

Ogni anno il 25% del fabbisogno nazionale di olio lubrificante è soddisfatto dalla produzione di basi rigenerate. Le restanti quantità di olio usato raccolto vengono utilizzate come combustibili in impianti industriali che, per le alte temperature raggiunte nei processi di lavorazione, sono in grado di abbattere gli agenti inquinanti.

Il riutilizzo dell'olio lubrificante usato ha consentito, dalla nascita del Consorzio ad oggi, un risparmio complessivo sulle importazioni di petrolio di quasi 2,9 miliardi di euro.  Questi dati che testimoniano  la leadership mondiale del Coou, hanno convinto le autorità cinesi ad utilizzare il modello italiano (basato su best practice completamente esportabile) nel recupero e nel riutilizzo dell'olio lubrificante usato che ricordiamo è un rifiuto pericoloso. Ciò in coerenza con gli orientamenti del Governo di Pechino (ribaditi nel 12° Piano Quinquennale) che attribuiscono una forte priorità a tutti gli aspetti ambientali, con particolare attenzione al recupero/riciclo delle materie prime e, in generale, all'abbattimento dell'intensità energetica.  La missione del Consorzio in Cina s'inserisce negli accordi italo-cinesi sulla tutela ambientale ed è sostenuta dall'approvazione del Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Mare e del Territorio.

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