[04/06/2012] News

Scarichi idrici: competenza esclusiva dello Stato

La disciplina degli scarichi idrici è riservata in via esclusiva alla competenza legislativa dello Stato, quindi le regioni non possono prevedere un generico e tacito rinnovo dell'autorizzazione agli scarichi domestici e assimilati senza un'ulteriore e specifica individuazione. Perché ciò si discosta da quanto stabilito dalla normativa statale di riferimento.

Lo afferma la Corte Costituzionale - con sentenza 31 maggio 2012, n. 133 - che dichiara illegittima costituzionalmente la legge della Regione Liguria.

La legge regionale - recante "Modifica alla legge regionale 21 giugno 1999, n. 18 (Adeguamento delle discipline e conferimento delle funzioni agli enti locali in materia di ambiente, difesa del suolo ed energia) e successive modificazioni ed integrazioni" - prevede un generalizzato rinnovo tacito delle autorizzazioni agli scarichi non solo domestici, ma anche di quelli a questi assimilati.

Così disponendo la normativa regionale sottrae, di fatto, all'autorità competente la possibilità di verifica del perdurare delle condizioni richieste per ottenere il rinnovo dell'autorizzazione.

La normativa regionale, dunque, si discosta dal dettato della legge nazionale (contenuta nel dlgs 126/2006).

Il legislatore statale, prevede che tutti gli scarichi siano preventivamente autorizzati, stabilisce che tale autorizzazione sia valida per quattro anni dal momento del rilascio - prevedendo che il rinnovo debba essere chiesto un anno prima della scadenza - e fissa i criteri generali della disciplina degli scarichi ("ai fini della disciplina degli scarichi e delle autorizzazioni, sono assimilate alle acque reflue domestiche le acque reflue (...) aventi caratteristiche qualitative equivalenti a quelle domestiche e indicate dalla normativa regionale").

Lo scopo del legislatore nazionale, infatti, è quello di verificare periodicamente la presenza delle condizioni individuate come necessarie per la concessione dell'autorizzazione allo scarico idrico richiesto, al fine di assicurare forme di protezione ambientali adeguate e standard uniformi di tutela sull'intero territorio nazionale.

Dunque, la norma della Regione Liguria, non solo si pone in contrasto con la normativa nazionale ma anche appresta al bene ambientale una tutela inferiore rispetto a quella assicurata dalla normativa statale (In linea di principio le Regioni, nell'esercizio delle loro competenze, devono rispettare la normativa statale di tutela dell'ambiente, ma possono stabilire livelli di tutela più elevati).

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