[28/05/2012] News toscana

I detenuti di Porto Azzurro raccolgono 17 sacchi di spazzatura nella intatta spiaggia dei Mangani

«Una magnifica giornata per ripulire un magnifico posto»  è questo la sintesi fatta da Legambiente  di Operazione Spiagge pulite ai Mangani, una spiaggia sulla costa nord-orientale dell'Isola d'Elba raggiungibile a piedi solo da Nisportino (Comune di Rio nell'Elba).  Alla giornata hanno partecipato anche 8 detenuti del Carcere di Porto Azzurro che sono stati i veri protagonisti di una minuziosa pulizia di questa splendida spiaggia del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, diversi volontari, il Direttore di Legambiente Toscana Franco Di Martino, la direttrice del Parco  nazionale dell'Arcipelago Toscano Franca Zanichelli e il consigliere del gruppo consigliare di opposizione di Portoferraio Riccardo Nurra. 

«Ringraziamo di cuore i detenuti del carcere di Porto Azzurro che in maniera rapida ed efficiente hanno ripulito insieme a noi una delle spiagge più belle e meno conosciute dell'Elba e la direzione del carcere per averci permesso di fare questa esperienza umana ed ambientale davvero molto bella - dice Umberto Mazzantini, responsabile nazionale Isole Minori di Legambiente - credevamo di trovare molti meno rifiuti, ma il fosso dei Mangani che sfocia sulla spiaggia si è rivelato una vera e propria miniera di spazzatura, compreso un televisore ed un sacco a pelo. La tipologia di rifiuti più ritrovata è stata purtroppo il polistirolo, soprattutto frammenti di "casse" per il pesce, che si infiltra sotto i sassi e nelle fessure degli scogli, un vero e proprio macro e micro-inquinamento per la spiaggia e il mare».  I sacchi di rifiuti e l'altro materiale, messi al riparo dietro a grandi tronchi che il mare ha portato sulla spiaggia, saranno ritirati nei prossimi giorni con un'imbarcazione.  Comunque quello che più ha impressionato i volontari è stata la magnificenza dell'ambiente dei Mangani e la limpidezza cristallina del suo mare. "Speriamo che questa sia la prima  di una serie di iniziative con il carcere di Porto Azzurro - ha detto Di Martino - Dopo questa più che positiva esperienza, nei prossimi giorni avanzeremo delle proposte alla Direzione che ha dimostrato tanta sensibilità aderendo a Spiagge Pulite".

L'iniziativa elbana faceva parte della campagna nazionale   spiagge e fondali uliti 2012 che in Toscana ha visto iniziative anche a Livorno, Piombino e Grosseto e che in tutta Italia, in oltre 300 località costiere, ha permesso di rimuovere decine di tonnellate di rifiuti.  «Ognuno di noi può fare la differenza. Spiagge e Fondali Puliti - ha detto Rossella Muroni, direttore generale di Legambiente - dimostra come attraverso l'impegno di tutti ed assumendo comportamenti più responsabili e rispettosi dell'ambiente si possa difendere e tutelare il paesaggio costiero, un patrimonio unico ed una ricchezza preziosa per il nostro Paese. Anche quest'anno l'adesione alla nostra iniziativa è stata alta e dimostra come la gente voglia fare concretamente qualcosa per il mare e per le coste. Un impegno che inizia prima di tutto non gettando i rifiuti dove capita, ma effettuando sempre la raccolta differenziata».

Anche quest'anno, tra i rifiuti raccolti, a farla da padrone sono i mozziconi e filtri di sigarette e la plastica, che rappresentano circa il 40% di ciò che è stato trovato tra la sabbia e i fondali. Un dato confermato anche da una recente campagna europea che stima tra i rifiuti più comuni un 30% di mozziconi e filtri e quasi il 10% di plastica (fonte Unep). Eppure l'immondizia, se venisse riciclata, potrebbe tornare a nuova vita, come è stato spiegato dai volontari di Legambiente alle scolaresche e a tutti coloro che hanno partecipato alla manifestazione nei punti informativi allestiti per Spiagge e Fondali Puliti. Basti pensare che, ad esempio, riciclando 800 lattine di alluminio si può realizzare una bicicletta e con sole 20 bottiglie di plastica un pile da indossare. Legambiente ha approfittato del week-end per la difesa del mare e delle coste per chiedere nuovamente spiagge aperte a tutti: «Nessuno stabilimento balneare ha il diritto di negare l'accesso alla battigia: la legge stabilisce che non deve essere pagato alcun pedaggio per raggiungere il mare». L'associazione ambientalista chiede «A cittadini e turisti di segnalare eventuali violazioni denunciandole al locale comando dei vigili urbani e/o alla locale capitaneria di porto».

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