[24/05/2012] News toscana

Con "Mobidic" avremo (finalmente) il bilancio idrico dell’Amiata

Finalmente ci siamo. Pare che sia pronto il modello per definire il bilancio idrico dell'Amiata che dovrebbe servire anche per fare chiarezza sui potenziali impatti quantitativi sulla risorsa idrica che incombono sull'acquifero amiatino.  Fabio Castelli e l'ingegner Ercolani del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell'Università di Firenze e l'ingegner Caparrini di Euomechanos ricerche per l'ingegneria, hanno predisposto "Mobidic" (Modello di bilancio idrico distribuito e continuo), che è stato illustrato oggi in Regione. «Lo studio rappresenta un momento di svolta nella valutazione dell'idrogeologia dell'Amiata perché da ora in poi si potrà avere un aggiornamento costante della dinamica dell'acquifero superficiale con i nuovi dati che si renderanno via via disponibili» ha dichiarato l'assessore regionale all'ambiente Anna Rita Bramerini (Nella foto).

Utilizzando i dati meteoclimatici dagli anni '60 fino al 2010, il modello Mobidic ricostruisce l'andamento nello spazio e nel tempo dell'umidità del suolo, dell'evapotraspirazione, delle portate dalle sorgenti e nei torrenti, dei livelli di falda e dei flussi idrologici che la ricaricano. La ricostruzione tra l'altro, informano dalla regione, trova ampio riscontro sia nelle misure nei pozzi e nei torrenti effettuate per verifica dai servizi regionali, sia nelle immagini satellitari della vegetazione e della copertura nevosa.

«Le fluttuazioni climatiche  hanno fortemente influenzato l'alternanza di lenti abbassamenti e innalzamenti della falda freatica che alimenta le principali sorgenti della zona- ha spiegato Castelli- La ricostruzione, oltre a confermare tale ipotesi e ad identificare la distribuzione delle piogge come fattore dominante, quantifica in dettaglio come l'andamento della falda dipenda non solo dall'ammontare totale delle precipitazioni, ma anche dal loro accumulo in forma di neve e dal consumo idrico della vegetazione alle diverse quote. Una valutazione ancora più precisa potrà essere fatta con i nuovi dati che potranno alimentare il modello». Dati che ovviamente riguarderanno oltre che le "entrate" naturali anche le "uscite" di carattere antropico, cioè i prelievi della risorsa idrica dei vari settori di utilizzo.  Lo studio sarà pubblicato nel sito internet della Regione Toscana.

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