[18/05/2012] News

Prosegue l'impegno di ARPAT su Costa Concordia

Il contributo dell'Agenzia all’approvazione delle operazioni di recupero del relitto della Costa Concordia. ARPAT si esprimerà in dettaglio nelle successive fasi autorizzative.

 

La Conferenza decisoria, convocata dal Commissario delegato Gabrielli, con tutte le Amministrazioni interessate, ha approvato martedì scorso le operazioni previste dal progetto di massima presentato dalle società Micoperi e Titan Salvage, incaricate della rimozione del relitto della Costa Concordia. 

Si tratta di un progetto assolutamente inusuale, predisposto per affrontare una "grande opera" coi criteri ed i tempi di un'emergenza. Se da un lato gli interventi previsti sono molto rilevanti dal punto di vista ingegneristico, tutta l'operazione è sicuramente impegnativa anche per l'ambiente, considerati la valenza delle opere da realizzare in mare (per la stabilizzazione, la rotazione e il "rigalleggiamento" del relitto) ed i numerosi mezzi navali utilizzati allo scopo.


ARPAT ha fornito in questi giorni un contribuito istruttorio con specifico riferimento agli aspetti di propria competenza, indicando tutte le prescrizioni ritenute necessarie a ridurre al minimo gli effetti ambientali dell'operazione, che si aggiungono alle numerose misure di protezione previste nel progetto. Le indicazioni e le raccomandazioni fornite, recepite nel documento finale della Conferenza, sono chiaramente orientate a garantire la salvaguardia di tutte le matrici ambientali.


Per quanto riguarda gli impatti sulla qualità dell'aria è prevista una specifica attività di monitoraggio da parte del proponente il progetto, da svolgere secondo le specifiche tecniche indicate dall'Agenzia, mentre per quanto riguarda l'aspetto del rumore, il monitoraggio dovrà essere effettuato secondo i criteri metodologici che ARPAT (insieme ad ISPRA) ha messo a punto per i cantieri delle grandi opere, contenuti nelle linee guida di prossima pubblicazione; da non trascurare, in aggiunta, gli effetti del rumore sui mammiferi marini, tematica sulla quale ARPAT ha maturato esperienze recenti grazie al progetto Giohna.


L'Agenzia ha inoltre richiesto di valutare e monitorare il potenziale impatto sull'ambiente marino dei materiali liquidi contenuti all'interno del relitto durante le operazioni di rimozione, oltre a quello dei materiali che si produrranno durante le operazioni di allestimento delle opere sottomarine, comunque limitato al minimo e tenuto sotto stretto controllo da parte dell'impresa.
Le società incaricate del recupero hanno predisposto, anche a questo scopo, un apposito piano di monitoraggio dell'ecosistema marino che si dovrà integrare con quello curato da ARPAT e ISPRA, attivato già dai giorni immediatamente successivi al naufragio e che proseguirà per tutto il periodo delle operazioni.


ARPAT ha già collocato al Giglio in questi giorni 2 stazioni di monitoraggio acustico e sarà presente sul posto quando saranno effettuate le indagini geotecniche, con l'impiego dei mezzi di perforazione che verranno  poi utilizzati per le opere di palificazione in mare. L'Agenzia quindi continuerà ad assicurare la propria presenza all'Isola del Giglio per seguire direttamente, nell'ambito del proprio ruolo istituzionale, tutte le diverse fasi del recupero, contribuendo a garantire i massimi livelli di salvaguardia dell'ambiente durante l'intera realizzazione del progetto.

http://www.arpat.toscana.it/notizie/comunicati-stampa/2012/prosegue-limpegno-di-arpat-su-costa-concordia

 

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